L’infortunio che non c’era
Altri tempi, altri campi. Quelli di periferia con il fango incrostato, ma anche quelli verdi dei campioni. Ti facevi male? Se ce la facevi andavi all’ala a passeggiare, altrimenti uscivi e non ti sostituiva nessuno. L’infortunio non esisteva, o meglio, ne esisteva solo uno, temuto e terribile: l’autogoal.
La memoria del campetto
Una fotografia che buca il tempo e che racconta di un mondo. Il mondo dei campetti, sterrati di gioco e di vita che hanno costellato la geografia e la memoria urbana di tutte le città che crescevano intorno a sé stesse. Luoghi irripetibili che aleggiano ancora nel racconto di chi li ha vissuti.
Il campetto della Subaugusta
Ci vediamo sul campetto, quello di via Subaugusta, vicino il muro di cinta di Cinecittà. Alle tre in punto, noi giochiamo con la maglietta bianca, voi tutti gli altri colori.