Search
Close this search box.

Chicago. La Maratona perfetta

L'allenamento, la fatica, l'attesa, la partenza, la gente che ti incita, il mitico Bobby's Corner, il panorama che scorre, la testa che corre di suo, il muro dei 30 km e la voglia di sfondarlo, il traguardo e l'emozione che se non ci hanno già pensato i 42.195 metri è lei che alla fine di taglia le gambe dopo averti stretto il nodo in gola. Questa è stata la mia Maratona di Chicago, la mia più bella, anche se forse la maratona più bella è sempre la prossima.
Maratona di Chicago

Uno dei miei film preferiti è The Untouchables, magistrale cast ottima linea narrativa, bello tutto soprattutto la città di Chicago. Chi non ricorda la scena della carrozzina che cade dalle scale alla Union Station? Ecco, con la scusa di vedere dal vivo la città che fu il set della vita di Al Capone, ho deciso di correrci la maratona. 42.195 metri nella Windy City tutti per me.
Partecipare alla Maratona di Chicago è il sogno di molti runner, e per chi ci arriva per la prima volta è un traguardo davvero speciale. Quella di Chicago, una delle famose “World Marathon Majors”, offre un’esperienza unica e indimenticabile, soprattutto per chi ha appena iniziato a spingersi oltre i confini delle gare brevi.

Il grande fascino

La Maratona di Chicago è tra le gare più popolari al mondo, famosa per il suo percorso piatto e per l’atmosfera straordinaria. Si svolge ogni anno nel mese di ottobre e attira oltre 45.000 corridori da tutto il mondo. Con un percorso che si snoda attraverso i vari quartieri di Chicago, offre panorami iconici e una partecipazione di pubblico calorosa, rendendola una delle maratone più amate.
Per una PR runner che punta a fare il proprio Personal Record, la Maratona di Chicago è un’occasione irripetibile. Il tracciato pianeggiante, privo di grandi dislivelli, consente infatti di concentrarsi sul passo ideale e sul mantenimento del ritmo, aspetti cruciali per chi sogna di ottenere una performance record.
Non io, non quest’anno in cui ho deciso di godermi totalmente le emozioni dallo start alla finish line.

La grande accoglienza

Un milione di persone a fare il tifo lungo il percorso della maratona è un’esperienza straordinaria. I runners sono accolti da una folla entusiasta che riempie le strade, creando un’atmosfera elettrizzante. I tifosi si radunano in vari punti, alcuni con cartelli creativi e incoraggiamenti personalizzati. La musica dal vivo e le bande locali animano il percorso, mentre le famiglie e gli amici applaudono e urlano per i loro cari stremati dalla fatica.

Maratona di Chicago

Il Bobby’s Corner

Il tifo cresce di intensità nei punti cruciali, come il famoso “Bobby’s Corner” o in prossimità del traguardo, dove l’emozione è palpabile. Questo è luogo iconico lungo il percorso della maratona di Chicago, situato al 27° miglio, noto per l’intenso tifo che lo caratterizza. Prende il nome da Bobby, un appassionato corridore e tifoso, che ha iniziato a radunare amici e familiari per creare un’atmosfera festosa e incoraggiante per i corridori. Questo angolo è famoso per la sua energia contagiosa, con musica, danze e cartelli creativi, rendendolo uno dei momenti più memorabili dell’intera gara. I corridori spesso si sentono rinvigoriti dal supporto della folla in questo punto cruciale del percorso.
L’eterogeneità della folla, che include residenti e turisti, aggiunge un tocco davvero unico in generale alle maratone US, rendendo ogni miglio un momento di festa collettiva. I runners, spesso visibilmente provati, trovano nuova energia grazie all’incoraggiamento e all’entusiasmo dei tifosi, rendendo la maratona non solo una sfida personale, ma un evento comunitario davvero indimenticabile.

La Maratona perfetta

L’ho provato alla mia prima maratona a New York e a Londra la mia città del cuore, ma Chicago è stata una esperienza davvero incomparabile. La definirei la Maratona perfetta. Non solo il percorso, il tifo ma anche il gruppo di amici con cui ho condiviso la trasferta e le persone conosciute durante i 5 giorni del viaggio e anche sulla griglia di partenza in attesa dello start. Persone giunte da ogni angolo del mondo, sedute a terra, che si intrecciano in un abbraccio di emozioni, condividendo esperienze, paure, timori e speranze, creando un legame profondo e autentico. Impagabile.

Il mio allenamento

Allenarsi per la maratona richiede una pianificazione meticolosa e una forte disciplina, specialmente per chi ha un lavoro impegnativo come il mio.
Ecco alcuni aspetti chiave del mio allenamento che il mio super coach mi ha ritagliato su misura.
Incremento progressivo dei chilometri: nelle settimane precedenti alla gara, ha lavorato per aumentare gradualmente la distanza delle sue corse lunghe. In questo modo, il corpo ha potuto adattarsi progressivamente alle esigenze fisiche della maratona.
Focus sulla velocità: il sogno di ogni runner è quello di ottenere il personal best. Importante includere nel programma sessioni di allenamento sulla velocità, come ad esempio ripetute e fartlek, per migliorare il ritmo gara.
Strategia di recupero: ogni runner sa che il recupero è fondamentale. Alternando giorni di allenamento intenso a giorni di recupero, si evita il rischio di infortuni e si mantiene un livello di energia costante (e anche voglia di allenarsi. Il rischio è quello di andare in over training e burn out da allenamento).
Simulazione del percorso: ho cercato di simulare le condizioni di gara, correndo su percorsi simili a quelli pianeggianti di Chicago, preparandomi mentalmente e fisicamente per affrontare le sfide specifiche di una maratona in una grande città. Dato che la maratona si è svolta il 13 ottobre, la preparazione è avvenuta durante l’estate, affrontando a volte caldo e umidità insopportabili. Tuttavia, questa esperienza mi ha aiutato a gestire meglio lo sforzo.

Maratona di Chicago

 

La mia Maratona

Il giorno della gara è arrivato con le emozioni alle stelle.
Alla partenza il clima era fresco, ideale per una maratona. Al via l’emozione e l’adrenalina sono salite alle stelle. Il percorso iniziale si snodava nel centro di Chicago, permettendoci di respirare l’energia della folla e dei luoghi iconici della città. Un unico obiettivo: arrivare al traguardo.
Una delle sfide principali è quella di gestire il ritmo. Nonostante la spinta dell’eccitazione iniziale, ho mantenuto la calma e mi sono concentrata su un’andatura sostenibile per poter arrivare al traguardo senza esaurire le energie. Ho ballato, cantato, stretto mani e socializzato e mi sono fermata a bere a tutti i ristori, ringraziando i volontari per il loro supporto.
La vera sfida è arrivata dopo i 30 chilometri, dove il “muro” ha messo alla prova la mia resistenza mentale e fisica. Soffro sempre tra i 30 e i 40. Tuttavia, la determinazione e l’obiettivo di ottenere il personal record mi hanno spinta a non mollare. Ho contato ogni singolo miglio, direi quasi ogni singolo metro. Uno alla volta sforzandomi di non guardare il Garmin ma di assaporare ciò che mi stava intorno.
Con gli ultimi metri da percorrere, in salita in mezzo ad un muro di gente, l’emozione ha preso il sopravvento. Tagliare il traguardo è stato il coronamento di mesi di duro lavoro e preparazione. La soddisfazione di avere completato la maratona di Chicago – e di aver stabilito un nuovo personal best da cui ripartire per la prossima gara – è stata indescrivibile.

L’impatto della Maratona sulla motivazione e gli obiettivi futuri

Partecipare alla Maratona di Chicago ha rappresentato molto più di una semplice gara. Dopo mesi di preparazione, sacrifici e duro lavoro, riuscire a portare a termine la gara con un nuovo tempo è stato un punto di svolta. L’esperienza mi ha dato una nuova spinta per fissare obiettivi futuri ancora più ambiziosi: altre maratone Major, miglioramenti sul tempo di gara, e, magari, puntare a una qualificazione per Boston.

Maratona di Chicago

Consigli per chi sogna di correre la Maratona di Chicago

Preparazione costante: iniziate la preparazione con largo anticipo, includendo gradualmente le distanze lunghe nel programma di training.
Equilibrio tra allenamento e riposo: il recupero è fondamentale per evitare infortuni e per arrivare in forma al giorno della gara. Mai scontato e spesso non dipende totalmente da noi.
Simulare le condizioni della gara: allenarsi su percorsi pianeggianti e simulare la gara anche in termini di gestione del ritmo e dell’idratazione, mai da sottovalutare.
Godersi l’esperienza: la Maratona di Chicago è un’esperienza unica, come tutte le major quindi prendersi un momento per godere dell’atmosfera e della straordinaria accoglienza della città è doveroso.

Un sogno per la memoria

Correre la maratona è sempre un’esperienza che lascia il segno, e farlo in una città come Chicago rende tutto ancora più speciale. Io sono riuscita a realizzare il mio sogno, conquistando non solo il traguardo, ma anche una nuova consapevolezza di me e delle mie capacità. Che sia il primo passo verso ancora tante maratone o il culmine di un percorso personale, la prima volta della maratona di Chicago resta un evento che ricorderò per sempre.

Greta Vittori Nata a Milano, Laurea in diritto internazionale. Amo viaggiare, leggere, scrivere e l’Inter. Bionda, Runner, PR per caso, il 1° di Novembre 2015 ho corso la mia prima Maratona e l’ho corsa a New York.

ARTICOLI CORRELATI

George Best

George. Best, pop, rock

Divo assoluto, geniale, esteta del dribbling, innamorato della vita viscerale e senza regole, George Best lascia un segno indelebile nel calcio moderno e paga i suoi conti fino in fondo.

Leggi tutto »
José Beyaert

José Beyaert. L’uomo che rubò la maglia gialla

Un ciclista. Un campione con il suo oro alle Olimpiadi di Londra del 1948. Anche ex pugile, però. E anche avventuriero in America Latina, sempre con un piede al di là e uno al di qua della legge. José Beyaert è uno di quegli uomini per i quali ogni definizione non può che calzare stretta. Era simpatico, però. Gli piaceva scherzare e fare burle, proprio come quel giorno al Tour de France.

Leggi tutto »
Carlo Galimberti

Carlo Galimberti, il campione eroe

Carlo Galimberti, quattro olimpiadi con una medaglia d’oro e due d’argento, primatista italiano e mondiale di sollevamento pesi. Ma non è tutto. Carlo passa dalle trincee della Grande Guerra al Corpo dei Vigili del Fuoco con intraprendenza, altruismo e generosità. Qualità di un campione, certo, ma nel suo caso anche di un eroe.

Leggi tutto »
Tredici Totocalcio

Il Tredici perduto

L’Italia del Totocalcio, quella del Tredici sognato per cambiare vita, quella delle serate con gli amici, stretti in cucina o affollati intorno a un tavolino del bar a tirare giù numeri e previsioni. Cinquanta anni di vita italiana, caciarona e anche un po’ sbruffona, ma capace ancora di inseguire un sogno.

Leggi tutto »