Era il 1972. Proprio come oggi la crisi energetica faceva impazzire il prezzo della benzina e dopo pochi mesi l’Italia si sarebbe trovata nell’austerity e nelle domeniche in bicicletta, al tempo non una moda, ma una necessità.
Capita però anche altro nel 1972.
Capita che Claudio Baglioni, il cantautore leggero che non piaceva ai cantautori impegnati, fa uscire un 45 giri che segnerà non solo la storia della musica, ma la società italiana.
Le magliette fini
Capita così che tra magliette fini che fanno immaginare tutto, sere d’estate, giochi, fate, mani ansiose di cose proibite Questo piccolo grande amore inizi a fare da colonna sonora ad amori adolescenziali e anche più grandi.
Amori irripetibili, lampi di un attimo o di una vita, dimenticati o felici come non mai, nascosti, proibiti e nonostante tutto persino eterni.
Cinquanta anni di piccoli grandi amori di cui nessuno è stato solo testimone e che appartengono a un’immagine di vita vissuta collettiva.
Per questo a noi che raccontiamo di sport, proprio oggi, 14 febbraio, ci piace ricordare i cinquanta anni di una canzone che non è invecchiata e che, forse, non fa invecchiare neanche chi la ascolta.
Di amore e di sport si potrebbe parlare a lungo, ma non adesso.
Sulla grande storia d’amore tra Joe Di Maggio e Marylin Monroe stiamo lavorando e ne parleremo presto.
Tra le storie che abbiamo raccontato in questo primo anno di Sportmemory, ci piace però ricordare di essere stati dalla parte del bacio olimpico proibito di Florent e Pernille, così come ci piace ricordare un primo goal dedicato a una fidanzatina del 1976 e anche la storia d’amore dell’avventuriero tedesco Oskar Speck con Christina Rasmuson, fascinosa e intraprendente giornalista inglese.
Che poi lo sport è amore e passione.
E anche magliette fini.