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I Miti. Lo street artist Baruz omaggia lo Sport in Costituzione

Lo Sport entrerà tra i valori fondamentali della Repubblica con la revisione dell'articolo 33 che vedrà impegnato il prossimo Parlamento.A questo si ispira il tributo allo sport italiano di Baruz, lo street artist che realizza opere d'arte palleggiando su tela. Sua la mostra "I miti. Lo Sport entra in Costituzione nell'articolo 33" ospitata al Salone d'Onore del CONI dall'8 ottobre al 6 novembre.
Baruz

Tu vedi un pallone, un pallone da pallacanestro e pensi: è un pallone da pallacanestro.
Poi vedi una tavola di parquet e pensi: è una tavola di parquet.
Poi alzi gli occhi e capisci che la realtà può avere ancora meno confini della fantasia, perché quel pallone e quel parquet qualcuno li ha fatti diventare pennello e tela.
È così che scopri Baruz, artista innovativo che mai come in questo caso fa rima baciata con sportivo.
Baruz, al secolo Matteo Baruzzo, anni 29, romano di fiume come tutti i romani nati sull’Isola Tiberina, cresciuto al Quadraro, esordisce allo sport con il basket, s’innamora poi dello streetbasket, studia da sportivo, si laurea da sportivo all’Università del Foro Italico e vive da street artist, ma non solo in effetti perché la passione per lo sport lo porta anche a organizzare eventi e manifestazioni.
Baruz innova arte e tecnica e inventa il palleggio su tela, linguaggio nuovo che ricalca i canoni della street art raccontando, anzi plasmando o meglio ancora palleggiando con la realtà che trasforma in suggestione estetica.

La mostra

È quindi una piacevole sorpresa  visitare I Miti. Lo Sport entra in Costituzione nell’articolo 33, l’originale mostra con cui Baruz omaggia l’auspicato ingresso dello sport in Costituzione. La mostra, curata da Georgiana Ionescu, patrocinata da ICAS e CONI, organizzata da Civita Mostre e Musei e ArtSharing con la sponsorizzazione tecnica di Adisport e Fondazione Ludovico degli Uberti, è aperta al pubblico dall’8 ottobre al 6 novembre 2022 presso il Salone d’Onore del Palazzo H della sede del CONI.

Baruz
(Baruz. I fratelli Abbagnale)

Baruz

Classe 1993, street artist, musicista, giocatore di streetbasket e organizzatore di eventi sportivi, Baruz è noto per una tecnica unica che l’artista stesso chiama “palleggio su tela”: immerge infatti palloni di pallacanestro di varie dimensioni nei colori per poi palleggiare sulle tele e creare le sue opere. L’artista ha già presentato questa sua tecnica che è stata esposta a Venezia alla Biennale di Architettura del 2021, con l’opera Heartball.

mennea
(Baruz. Pietro Mennea)

Il novellato dell’articolo 33

Il novellato dell’articolo articolo 33 in corso di approvazione definitiva dal Parlamento recita “La Repubblica tutela la salute anche mediante la promozione delle attività volte a impegnare e sviluppare le capacità psicomotorie delle persone e agevola l’accesso alla pratica sportiva”, nel rispetto delle linee del diritto europeo ed internazionale che riconoscono un’intima connessione tra sport e diritti sociali, cioè quei diritti che sono di interesse della collettività, promuovendo quindi la pratica sportiva e motoria per la finalità educativa, da realizzarsi a qualunque età e per tutti dai più giovani agli adulti.
Inoltre, con questo progetto, Baruz vuole celebrare le vittorie che lo sport italiano ha raccolto nell’ultimo periodo, dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 sino ai giorni scorsi.

Le Opere

Le opere esposte in mostra sono in totale 35, di cui 33 dedicate a icone dello sport di ieri e di oggi da Alberto Tomba a Novella Calligaris, passando per Alex Zanardi e Yuri Chechi, Francesco Totti, Valentino Rossi, i Fratelli Abbagnale, Federica Pellegrini, Pietro Mennea e Marcel Jacobs, Bebe Vio e Valentina Vezzali, sino ad arrivare a Sofia Raffaeli, ultimo sigillo d’oro per lo sport italiano in ordine temporale, che hanno prestato il volto a Baruz cui si aggiungono il 33, immagine guida dell’esposizione e quadro manifesto dello spirito sportivo, ed i cerchi olimpici.
Per tutte le opere, Baruz è partito dalla rielaborazione di un’immagine fotografica, in una lettura tipica della Street Art, e attraverso la tecnica del palleggio su tela” ha creato le opere esposte.

Baruz
(Baruz. Federica Pellegrini)

Georgiana Ionescu

La curatrice della mostra afferma: “Con la Mostra I MITI vogliamo festeggiare il riconoscimento del valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme, inserito all’Articolo 33 della Costituzione della nostra Repubblica, nel 2022, un anno durante il quale l’Italia dello sport è stata confermata tra i paesi con più allori! Il 2022 è anche l’Anno europeo della gioventù e, sempre nel 2022, si compiono 10 anni dalla proposta per la prima volta dal Parlamento Europeo della giornata e la settimana europee dello sport e 5 anni da quando si celebrano questi due avvenimenti.
Baruz ci mette di fronte alla sua passione, al suo entusiasmo e alla sua arte. Prendiamolo come esempio e proviamo a cercare la bellezza riscoprendo la bellezza dell’arte!
I MITI è un tributo allo sport italiano! Allora e ora a confronto, i miti del passato come ispirazione per i miti del presente con la proiezione verso il futuro, ecco il perché di questo evento! Inaugurare la Mostra Personale di Baruz, in un contesto così prestigioso in cui, 38 anni fa, nel 1984, insieme a Franco Carraro, allora presidente del CONI, Renato Guttuso presentava il suo “Elogio allo Sport”, una delle ultime grandi mostre del Maestro, rappresenta, per me, una grande emozione e, soprattutto, un immenso privilegio.
Baruz e la sua arte mi hanno ispirata, lui dovrebbe essere d’ispirazione per tutti noi, al di là del discorso generazionale; lui mette al servizio della sua arte la stessa passione che uno sportivo professionista – e Baruz viene dal mondo del basket professionistico – impegna durante l’allenamento e le competizioni. Anima, mente, fisico! La passione spesa per la bellezza, in un mondo che tende a diventare sempre più pessimista, è una lezione di vita che Baruz ci insegna: prendiamolo tutti come esempio da seguire! L’arte cura, così come lo sport!”.

Totti
(Baruz. Francesco Totti)

Passioni d’artista

Mi sono laureato all’Università degli Studi di Roma del Foro Italico, a pochi passi dal Salone d’Onore del Palazzo H. Tornare al Salone d’Onore del CONI, come ospite, con una mostra che riguarda proprio lo Sport, la mia prima passione, e l’Arte, dedicata in questo contesto proprio allo Sport, è un traguardo molto importante. Le due passioni che segnano il mio percorso come artista e che porto avanti da tempo mi hanno portato qui dove mi sono formato e questo, per me, è una conferma: seguiamo i nostri sogni, senza mai arrenderci, cercando il più possibile di fare quello che amiamo, con i sacrifici e le delusioni inevitabili, perché i risultati arrivano! Lo Sport è Arte!! Dichiara Matteo Baruzzo in arte Baruz. Lo sport e l’arte sono espressioni delle più incredibili capacità dell’animo umano. Lo Sport, in particolare, soprattutto se svolto ai massimi livelli, è una sorta di capolavoro artistico, in grado di suscitare forti emozioni in tutti coloro che lo seguono.” (cit. Nicola Pecere, mental coach sportivo).

Le suggestioni delle parole

“Condurre le parole tra le affinità elettive che misteriosamente si saldano tra lo sport e la sua raffigurazione è percorso solitario. Interpretare l’emozione di un’artista sfugge ai sensi comuni, così come sfugge ai sensi comuni il significato intimo di un successo sportivo raggiunto o di uno mancato. L’artista è solo davanti alla tela, lo sportivo solo davanti ai suoi limiti, il narratore solo davanti alla sua storia. E allora, da narratore – sostiene Marco Panella, giornalista, autore dei testi in mostra -, ho provato a sfuggire la strettoia didascalica per maneggiare parole più libere, utili a sfiorare suggestioni e a far intravedere emozioni. Vite straordinarie, le 33 a cui Baruz ha dato figura estetica innovativa. Vite straordinarie alle quali anche le parole hanno reso omaggio lanciandosi fuori dall’ordinario per rincorrere proprio la saldatura misteriosa delle affinità elettive che Baruz ha reso estetiche”.

 

 

Rachele Colasante nata a Roma nel 1999, da sempre incuriosita dalle storie, studia Lettere a RomaTre cercando di scrivere la sua al meglio. Ancora non sa dove la condurrà il suo percorso, ma per ora si gode il paesaggio.

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