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Rino Tommasi. Quelle serate al Palasport

Rino Tommasi

L’ultimo saluto a Rino Tommasi ha riportato alla mente di noi “attempati romani” ricordi mai cancellati di serate al Palazzo dello Sport all’Eur per assistere agli incontri di pugilato che Rino organizzava i venerdì sera.

Ode al terzino

terzino

Il terzino, questo sconosciuto. Nel calcio che ha cambiato regole, ruoli e nomi, questo è un ricordo accorato, estremo, sentimentale. Un ricordo che può essere una testimonianza d’amore, ma anche un grido di dolore per un calcio che facciamo sempre più fatica a riconoscere.

Il terapista

Terapista

Figura di campo,di bordo campo o di spogliatoio. Difficile dare al terapista una posizione univoca nel panorama calcistico. Certo è che dal terapista tutti si aspettavano miracoli, anche quando nei campi di periferia come era il Moscarelli, il terapista aveva a disposizione solo mani, spugna e un secchio di ferro. La cosa straordinaria è che spesso, i miracoli, il terapista li faceva veramente.

Stoppala Nello! Ferma ‘sta palla…

Nello Panzini

Una vita di campo, una vita intera con emozioni, volti e ricordi che si affastellano, si sovrappongono e a volte si confondono l’uno con l’altro. Una vita che ad un certo punto ti dice sottovoce che sarebbe ora di lasciarlo in pace quel campo. Ci pensi, poi prendi il borsone, esci di casa e ti ritrovi in strada ad affrettare il passo. Potresti farla a occhi chiusi la strada verso il Moscarelli. Il campo è lì da una vita. La tua.

Il Tredici perduto

Tredici Totocalcio

L’Italia del Totocalcio, quella del Tredici sognato per cambiare vita, quella delle serate con gli amici, stretti in cucina o affollati intorno a un tavolino del bar a tirare giù numeri e previsioni. Cinquanta anni di vita italiana, caciarona e anche un po’ sbruffona, ma capace ancora di inseguire un sogno.

L’infortunio che non c’era

infortunio campetto

Altri tempi, altri campi. Quelli di periferia con il fango incrostato, ma anche quelli verdi dei campioni. Ti facevi male? Se ce la facevi andavi all’ala a passeggiare, altrimenti uscivi e non ti sostituiva nessuno. L’infortunio non esisteva, o meglio, ne esisteva solo uno, temuto e terribile: l’autogoal.

Bruno Pace. Un Gian Burrasca prestato al calcio

Bruno Pace

Calciatore e allenatore, Bruno Pace è stato un eterno emergente, ma anche un eterno ragazzo. Pallone, cuore e scherzi, così l’ho conosciuto io e così lo ricordiamo in tanti. Con affetto, perché nessuno lascia segni profondi come gli eterni emergenti

Don Paolo Rossi e il calcio a Cecafumo

Cecafumo Don Paolo Rossi

Cecafumo. Di questa zona incastonata nell’asse tuscolano di quella che era una volta periferia romana ho già scritto, ma non ho detto tutto. Non ho detto di Don Paolo Rossi e di come iniziò a farci giocare a pallone. Questa è la sua – e la nostra – storia.

Pelé. Quel giorno all’Olimpico

Pelé

Io c’ero quel giorno all’Olimpico. Erano i primi anni sessanta, se poi fosse Roma-Santos del ’60, del ’61 o del ’63, lasciatemi il dubbio della memoria. Però io c’ero e Pelé l’ho visto veramente giocare. L’ho visto e lui sì che me lo ricordo come fosse ieri.

Ina Casa. Una storia di calcio di quartiere

Ina Casa

Ina Casa, poi campo Moscarelli, asse tuscolano della periferia romana. Una piccola storia preziosa del calcio romano raccontata in prima persona da un testimone che ha vissuto il campo e il quartiere. Una piccola storia, una di quelle che maturano lontano dai riflettori e dalle prime pagine. Una piccola storia che a noi piace chiamare grande.

Ernesto Alicicco. Medico e galantuomo di campo

Ernesto Alicicco Bruno Conti

Primi anni ’80, la mia squadra era l’INA Casa, il nostro campo il Moscarelli al Tuscolano, periferia di Roma. Con noi c’è Ernesto Alicicco che per 24 anni sarà il medico dell’AS Roma. Deve insegnarci le pratiche di primo intervento in campo, ma in effetti ci insegna molto di più. A noi, ai calciatori e anche alle loro mamme.

Il portiere. Quello vero

Portiere

Una storia di campo. Un campo della popolosa e popolare periferia romana. La storia di un portiere, uno che “poteva”, ma al quale un destino di traverso gli ha fatto perdere il treno, quello delle grandi occasioni. Poi è tornato a giocare sullo stesso campo. Sempre in porta, naturalmente, e ai bambini che gli chiedono come si fa a diventare portiere, lui svela un segreto.

Mister Panzini

Mister Panzini

Sì, inutile girarci intorno. Sono passati tanti anni dalla prima volta, eppure mi fa ancora effetto quando mi chiamano così. Mister è una parola con dentro un mondo intero, formula magica capace di aprire porte misteriose. Sullo sfondo del quartiere Tuscolano di Roma, questa volta ho deciso di raccontare una storia che conosco meglio delle altre: la mia. La storia di una vita iniziata in un campetto, passata per un campo e proseguita su una panchina. Andata e ritorno di un moto circolare che si chiama vita.

Liberati. La bicicletta di quartiere

Liberati

Una piccola storia. Roma, Tuscolano, Cinecittà. Dopo 65 anni il negozio che ha mandato in bicicletta tutto il quartiere, abbassa le serrande. È il tempo che fugge, è il tempo che cambia, dirà qualcuno. Forse. Il fatto è che Liberati era un’istituzione. Il fatto è che Liberati mancherà a tutti.

Osvaldo Bagnoli. Zona Bovisa

Osvaldo Bagnoli

Una piccola storia personale. Un incontro casuale, una fortuna. Fortuna è un parolone, però io non riesco a chiamare diversamente l’incontro casuale con Osvaldo Bagnoli. Galeotta una cena di famiglia dalla zia milanese alla Bovisa. Una piccola storia, ma un grande incontro con un Mister che merita tanta stima e tanto rispetto.

Nino Benvenuti. Quei giorni da pompiere

Nino Benvenuti

Un ricordo personale, una storia in presa diretta di anni passati troppo veloci. Nino Benvenuti alla Scuola Antincendio di Capannelle, nuovamente pompiere per qualche giorno per “prendere il congedo”, come disse, e per allenarsi al nuovo film con Giuliano Gemma. E poi gli altri, Giorgio Cagnotto e Franco Menichelli. Giorni da pompiere che non si scordano più.

Trigoria. Una storia al telefono

Falcao e il Barone

Tecnico dei telefoni, la mia vita. Il calcio, la mia vita anche questa, sui campi e sugli spalti. Poi accade che un giorno mi mandano a Trigoria. Era il 1980, agosto romano e romanista, ma non un agosto qualunque: l’agosto di Falcao. E poi il Barone, Bruno Conti, Luciano Spinosi. E chi li ha mai dimenticati quei giorni…

Storie di calcio perduto. Il Torneo del Dopolavoro

dopolavoro

Roma, Tuscolano, Cinecittà, tra gli anni ’50 e i ’60. Una piccola storia di calcio, di lavoro e di Dopolavoro. Una storia che ci restituisce in controluce un mondo che nel frattempo è cambiato più e più volte. Una storia che si intreccia con quella del campo Patti e di un ragazzo andato via troppo presto. Una storia di calcio perduto che non è mai stato minore.

La memoria del campetto

campetto via Lemonia Roma

Una fotografia che buca il tempo e che racconta di un mondo. Il mondo dei campetti, sterrati di gioco e di vita che hanno costellato la geografia e la memoria urbana di tutte le città che crescevano intorno a sé stesse. Luoghi irripetibili che aleggiano ancora nel racconto di chi li ha vissuti.

Il cortile. Gioco, sport, vita

cortile

Luogo misterioso dove il tempo era sospeso, nel cortile poteva accadere tutto. Soprattutto si diventava grandi e si imparavano prime regole essenziali, quelle che non ci avrebbero più lasciato. Solo dopo anni avremmo capito quanto erano importanti e quanto eravamo stati fortunati a impararle giocando.

Gasperino er bibitaro

BIBITARO

Stadio Olimpico. Curve anni settanta, nessuna copertura, ti bagni se piove, ti bruci col sole. Ma ci sono loro, Gasperino er bibitaro e Er Nocciolina. Tutta un’altra storia.

Tiberio Mitri. Di Trieste, bello e statuario.

TIBERIO MITRI VS JACK LA MOTTA

Tiberio Mitri raccontato in prima persona da chi lo ha conosciuto. Un racconto tra amici, davanti a una fotografia con dedica in ricordo dei vecchi tempi. Una fotografia che è un pegno di vita oggi assolto.

A Roma si chiamava “bocse”

La bocse

Tra campioni, vittorie e sconfitte, storie di palestre e di bar, c’è stato un tempo in cui a Roma il pugilato si chiamava ” Bocse”

Lo spogliatoio. Grammatica della felicità

grammatica dello spogliatoio

Se giocare al calcio significa muoversi dentro un paradigma di vita, senza alcun dubbio è nello spogliatoio, con i suoi codici e i suoi simboli, che si forma la grammatica della piccola felicità, quella che ricorderai per tutta la vita. Se non ci avete mai fatto caso, allora vuol dire che non avete mai giocato in Categoria.

Febbre da cavallo, la vera storia

Febbre da cavallo, la vera storia

Il 17 maggio 1976 non è una data qualunque del cinema italiano. Non lo ricordate, o forse non lo avete mai saputo, ma è quel giorno che Febbre da Cavallo irrompe nelle sale. Un successo? Neanche per idea. proprio come un cavallo sfavorito che vince a sorpresa, il successo che lo avrebbe fatto diventare un cult movie sarebbe arrivato in seconda battuta, con centinaia di passaggi televisivi e con le battute e i personaggi passati di bocca in bocca. E sapete una cosa? Era quasi tutto vero.

La Silenziosa

Inutile negarlo, il calcio è arena e, in un certo immaginario, è spesso visto come qualcosa di “becero”, volgare…ma in pochi pensano alla sana aggregazione che ha portato tra i giovani, soprattutto nelle periferie, dove il calcio è sport, a volte evasione e altre volte ancora rifugio e dove, soprattutto, il calcio è pieno di […]

Cinecittà, novembre 1968. Spettacolo al Campo Patti

La SA.MO. non era una squadra di calcio: era un avvenimento sociale… una festa! I campi sportivi si riempivano fino all’inverosimile di spettatori per vedere giocare Raimondo Vianello (un big allora) verso il quale non erano risparmiate battute feroci e prese in giro, quando in realtà vi erano stima e ammirazione per il comico che […]