Il Tredici perduto
L’Italia del Totocalcio, quella del Tredici sognato per cambiare vita, quella delle serate con gli amici, stretti in cucina o affollati intorno a un tavolino del bar a tirare giù numeri e previsioni. Cinquanta anni di vita italiana, caciarona e anche un po’ sbruffona, ma capace ancora di inseguire un sogno.
L’infortunio che non c’era
Altri tempi, altri campi. Quelli di periferia con il fango incrostato, ma anche quelli verdi dei campioni. Ti facevi male? Se ce la facevi andavi all’ala a passeggiare, altrimenti uscivi e non ti sostituiva nessuno. L’infortunio non esisteva, o meglio, ne esisteva solo uno, temuto e terribile: l’autogoal.
Bruno Pace. Un Gian Burrasca prestato al calcio
Calciatore e allenatore, Bruno Pace è stato un eterno emergente, ma anche un eterno ragazzo. Pallone, cuore e scherzi, così l’ho conosciuto io e così lo ricordiamo in tanti. Con affetto, perché nessuno lascia segni profondi come gli eterni emergenti
Don Paolo Rossi e il calcio a Cecafumo
Cecafumo. Di questa zona incastonata nell’asse tuscolano di quella che era una volta periferia romana ho già scritto, ma non ho detto tutto. Non ho detto di Don Paolo Rossi e di come iniziò a farci giocare a pallone. Questa è la sua – e la nostra – storia.
Pelé. Quel giorno all’Olimpico
Io c’ero quel giorno all’Olimpico. Erano i primi anni sessanta, se poi fosse Roma-Santos del ’60, del ’61 o del ’63, lasciatemi il dubbio della memoria. Però io c’ero e Pelé l’ho visto veramente giocare. L’ho visto e lui sì che me lo ricordo come fosse ieri.
Ina Casa. Una storia di calcio di quartiere
Ina Casa, poi campo Moscarelli, asse tuscolano della periferia romana. Una piccola storia preziosa del calcio romano raccontata in prima persona da un testimone che ha vissuto il campo e il quartiere. Una piccola storia, una di quelle che maturano lontano dai riflettori e dalle prime pagine. Una piccola storia che a noi piace chiamare grande.
Ernesto Alicicco. Medico e galantuomo di campo
Primi anni ’80, la mia squadra era l’INA Casa, il nostro campo il Moscarelli al Tuscolano, periferia di Roma. Con noi c’è Ernesto Alicicco che per 24 anni sarà il medico dell’AS Roma. Deve insegnarci le pratiche di primo intervento in campo, ma in effetti ci insegna molto di più. A noi, ai calciatori e anche alle loro mamme.
Il portiere. Quello vero
Una storia di campo. Un campo della popolosa e popolare periferia romana. La storia di un portiere, uno che “poteva”, ma al quale un destino di traverso gli ha fatto perdere il treno, quello delle grandi occasioni. Poi è tornato a giocare sullo stesso campo. Sempre in porta, naturalmente, e ai bambini che gli chiedono come si fa a diventare portiere, lui svela un segreto.
Mister Panzini
Sì, inutile girarci intorno. Sono passati tanti anni dalla prima volta, eppure mi fa ancora effetto quando mi chiamano così. Mister è una parola con dentro un mondo intero, formula magica capace di aprire porte misteriose. Sullo sfondo del quartiere Tuscolano di Roma, questa volta ho deciso di raccontare una storia che conosco meglio delle altre: la mia. La storia di una vita iniziata in un campetto, passata per un campo e proseguita su una panchina. Andata e ritorno di un moto circolare che si chiama vita.
Liberati. La bicicletta di quartiere
Una piccola storia. Roma, Tuscolano, Cinecittà. Dopo 65 anni il negozio che ha mandato in bicicletta tutto il quartiere, abbassa le serrande. È il tempo che fugge, è il tempo che cambia, dirà qualcuno. Forse. Il fatto è che Liberati era un’istituzione. Il fatto è che Liberati mancherà a tutti.
Osvaldo Bagnoli. Zona Bovisa
Una piccola storia personale. Un incontro casuale, una fortuna. Fortuna è un parolone, però io non riesco a chiamare diversamente l’incontro casuale con Osvaldo Bagnoli. Galeotta una cena di famiglia dalla zia milanese alla Bovisa. Una piccola storia, ma un grande incontro con un Mister che merita tanta stima e tanto rispetto.
Nino Benvenuti. Quei giorni da pompiere
Un ricordo personale, una storia in presa diretta di anni passati troppo veloci. Nino Benvenuti alla Scuola Antincendio di Capannelle, nuovamente pompiere per qualche giorno per “prendere il congedo”, come disse, e per allenarsi al nuovo film con Giuliano Gemma. E poi gli altri, Giorgio Cagnotto e Franco Menichelli. Giorni da pompiere che non si scordano più.