Search
Close this search box.
[the_ad id="1936"]

Roma – Empoli. La partita dei segni

Roma - Empoli, un risultato sonoro, una vittoria attesa che fa bene a tutti, ma anche una partita di cui leggere i segni. Segni destinati a rimanere nel tempo. Segni che da ieri fanno essere la Roma, squadra, società e comunità di tifosi, più forte.
[SSB]
[SSB]
AS Roma Dybala

Non sono uguali tutte le domeniche, così come non sono uguali tutte le partite.
Roma – Empoli, nella cappa di una sera di settembre gonfia di caldo umido, non è stata una partita come tante. Lo spettacolo dello stadio si è ancora una volta superato tra cori, bandiere e sciarpate. Questa, però, non è più una notizia; lo spettacolo del tifo si rinnova e si supera ogni settimana. È accaduto altro e quello che è accaduto lo leggiamo come una serie di segni che fanno la differenza, che marcano il tempo e lo fanno per rimanerci.

Roma Lukaku

Settanta volte sette

Il risultato, anzitutto. Sette volte a rete, con gli esordi del goal in maglia giallorossa di Lukaku e Renato Sanches, la doppietta di Paulo Dybala, il ritorno di Brian Cristante e di Gianluca Mancini. Diciamo che tutti quelli che lo stadio si aspettava che segnassero, lo hanno fatto. La squadra ha girato, le fasce si sono allungate, il gioco è stato fluido, veloce, convincente e, ovviamente, vincente.
Il sette per la Roma è un numero che si porta dietro l’eco di sonore sconfitte: il Manchester United nel 2017, il Bayern nel 2014, la Fiorentina nel 2019, prima ancora  la Juventus nel 1932 e  il Torino, quello Grande, nel 1947. Da ieri il sette è il numero di una vittoria, una vittoria che serviva a tutti, squadra, società e tifosi. Una vittoria arrivata al momento giusto e nel momento giusto. È un bel segno, il primo di quelli che vogliamo sottolineare. E allora ci piace fare peccato veniale, prendere in prestito il “settanta volte sette” del vangelo di Matteo e mutuarlo nel destino di questa squadra. Un destino che ci piace pensare con settanta vittorie con sette reti di scarto.

Roma l'inno dei segni

Roma. L’inno dei segni

Questa volta parliamo veramente di segni e non soltanto di suggestioni.
Grazie Roma è un momento corale della partita, di ogni partita. Da quando poi è il pubblico a cantarlo per buona parte da solo, lo è ancora di più.
Da ieri, grazie alla sensibilità dell’AS Roma, l’inno è veramente per tutti, anche per coloro che non possono sentirlo. Per loro, dai due grandi schermi, una ragazza in maglia giallorossa ha cantato l’inno nel linguaggio dei segni. Lo ha fatto per loro, per chi non sente, ma anche per noi che vediamo e sentiamo. Per noi che da questa sensibilità messa in campo dall’AS Roma, possiamo solo imparare.

Gruppo Quadraro

Gruppo Quadraro

È stato un attimo. Il fragore della Curva Sud ha aggiunto decibel ai decibel. Levo gli occhi dal campo e guardo. In alto sulla sinistra nel fumo giallorosso si scorge uno striscione bianco. Signa inferre recita. Signa Inferre non è uno slogan qualunque, è un grido di Roma, Fuori le insegne significa. Tutta la curva guarda lì, guarda verso un posto che anche quello non è un posto qualunque. Quello è il posto dei Fedayn, tifo storico, pelle e cuore. La vicenda dell’aguato e del furto delle “pezze” è nota, inutile tornarci sopra. Alla curva si aggiunge tutto lo stadio; tanti, tantissimi, sono in piedi e applaudono. In quel momento l’insegna esce. Gruppo Quadraro, la “pezza” è fuori, la nuova anima si presenta al mondo. Lo stadio è unito e sincero. Applaudono tutti. Applaudiamo tutti.
Anche questo è un segno. Un nuovo inizio, continuità e tradizione che si affacciano al futuro.
La Roma, squadra e comunità, da ieri è più forte anche per questo.

 

Marco Panella, (Roma 1963) giornalista, direttore editoriale di Sportmemory, curatore di mostre e festival culturali, esperto di heritage communication. Ha pubblicato "Il Cibo Immaginario. Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola"(Artix 2015), "Pranzo di famiglia. Una storia italiana" (Artix 2016), "Fantascienza. 1950-1970 L'iconografia degli anni d'oro" (Artix 2016) il thriller nero "Tutto in una notte" (Robin 2019) e la raccolta di racconti "Di sport e di storie" (Sportmemory Edizioni 2021)

ARTICOLI CORRELATI

WEmbrace Games

WEmbrace Games 2023. A Roma con Bebe Vio

Il 12 giugno allo Stadio dei Marmi di Roma arriva una serata di sport inclusivo, integrato e solidale con i WEmbrace Games 2023, promossi dalla onlus Art4Sport di Bebe Vio, straordinaria atleta di cuore e fioretto. Cuore che con Roma trova ulteriore affinità nella passione giallorossa che la vede essere Cavaliere della Roma, la più prestigiosa ed esclusiva associazione di tifosi romanisti.

Leggi tutto »
Giacomo Losi

Giacomo Losi. In bocca al lupo Capitano!

88 anni, 405 maglie giallorosse, 305 fasce da Capitano e un cuore che non ha mai fatto differenze tra sacrificio e passione. Giacomo Losi ha cambiato campo e adesso si starà già riscaldando per la prossima partita. Con l’onore di averlo avuto nell’Associazione sin dal 2000, i Cavalieri della Roma oggi lo salutano così.

Leggi tutto »
bebe vio cavaliere della Roma

Bebe Vio con i Cavalieri della Roma

Bebe Vio nominata Cavaliere della Roma. Con lei undici imprenditori, giornalisti, magistrati e docenti universitari, tutti romanisti di fede assoluta, testimoni di impegno professionale e di una sana cultura sportiva

Leggi tutto »
Giorgio Rossi

Giorgio Rossi. Cavaliere della Roma

Il 23 settembre 2018 Giorgio Rossi cambia campo. Uomo raro, prezioso, capace di lasciare segni profondi. Tutti gli hanno voluto bene e a tutti manca. I Cavalieri della Roma oggi lo ricordano come ha voluto essere ricordato lui, sul marmo e sul cuore.

Leggi tutto »
Trigoria

Trigoria. La tana dei lupi

Il 27 marzo, nella splendida cornice di Palazzo Brancaccio, i Cavalieri della Roma hanno presentato il libro del giornalista Paolo Assogna “Trigoria. La tana dei lupi”. Un affresco letterario sull’onda dei ricordi e delle testimonianze di prima mano che ripercorre con storie e aneddoti quaranta anni di vita giallorossa.

Leggi tutto »