Tracce di Roma antica, una natura che non si è arresa e che a perdita d’occhio domina il paesaggio, un castello medievale poi adattato a residenza nobiliare per diventare infine sede del Municipio. Incastonato su una collina di oltre 500 metri, circondato dai Monti Lucretili, impreziosito dal microclima della Valle dell’Aniene, con le sue case in pietra Percile è oggi un borgo certificato tra i più belli d’Italia.
Sabato 12 ottobre Percile è diventato anche un borgo di cuori giallorossi con quindici Cavalieri della Roma che, guidati dal Presidente Antonio Calicchia, sono stati ricevuti in Sala Consiliare dal Sindaco Claudio Giustini, dal vice Sindaco Sergio Felici, dall’assessora Flaminia Sonnino e dai consiglieri Chiara del Guerra ed Emiliano Diddoro. Tra i Cavalieri – tutti primi tra pari nella migliore tradizione del cavalierato – spiccavano Ettore Viola, figlio dell’indimenticato Presidente e lui stesso dirigente dell’AS Roma negli anni di quella grande stagione, e Ubaldo Righetti, campione d’Italia nella Roma dello scudetto atteso per quaranta anni, quello dell’82/83.
Passione e cultura
La visita è la prima di un programma che vedrà i Cavalieri della Roma testimoni di passione, tifo e cultura romanista nei piccoli comuni dell’area metropolitana. Un’azione fortemente voluta dal Presidente Calicchia per sottolineare il fortissimo legame che proietta la passione giallorossa dalla città storica all’intero territorio che la circonda.
La visita a Percile è stata arricchita dall’esposizione, nella sala mostre del Comune, di una selezione delle maglie storiche dell’AS Roma curata dal Cavaliere, nonché Presidente dell’Unione Tifosi Romanisti, Fabrizio Grassetti. In Sala Consiliare, invece, il Sindaco Giustini ha voluto testimoniare la visita gradita, consegnando a ciascun Cavaliere un medaglione di argilla modellata a mano e dipinta con il lupetto romanista suggellato dalla data di una giornata che tutti ricorderemo. Al Sindaco, invece, il Presidente Calicchia a nome di tutti i Cavalieri ha consegnato la medaglia dell’Associazione e, forse ancor più ambita, la sciarpa dei Cavalieri.
L’ospitalità di Percile non si è limitata alla formalità dei ringraziamenti
Terminata la cerimonia in Sala Consiliare, i Cavalieri hanno infatti visitato il Museo Preistorico Naturalistico Federico Cesi dove, tra reperti, grafiche e illustrazioni degli insediamenti primitivi dell’area, si sono addentrati nella storia affascinante del territorio.
Alla bellezza naturalistica e alla storia primitiva e antica, Percile aggiunge un’altra perla di tradizione, ma anche di grande e gradita attualità: il cibo.
Lo diciamo senza indugiare oltre, a Percile si mangia gran bene. Castagne, salsicce, miele, formaggi, amaretti, ciambelline rustiche, biscotti con mandorle e “nociata” fanno la loro gran bella figura, ma una tra tutte è la specialità del borgo: la “ramiccia”. Pasta artigianale che, seppur con listarelle più sottili, è molto simile alle fettuccine, la “ramiccia” con la sua porosità, e capace di raccogliere il sugo restituendo sapori altrove dimenticati.
L’ospitalità di Percile si è spinta sino a far incontrare i Cavalieri della Roma con una rappresentanza degli abitanti e lo ha fatto nel modo migliore: tutti insieme, nella sala del Centro Polifunzionale, a tavola, a mangiare “ramicce” al sugo e le altre specialità.
Una giornata in amicizia
Inutile dire che delle “ramicce” quasi tutti i commensali hanno doppiato il piatto: Certo, ottima la pasta e ottima il sugo, ma i veri ingredienti che hanno fatto la differenza sono stati l’affetto, la gentilezza e la simpatia, ovvero gli ingredienti segreti con cui le signore Pina, Caterina e Annarita hanno impastato, tirato e cucinato la pasta per i loro ospiti. Impagabili e capaci anche loro di lasciare il segno al punto che tutti, andando via, hanno promesso un ritorno, chi con famiglia e chi con amici. In effetti le cose da vedere e da fare a Percile sono anche quelle che i Cavalieri non hanno fatto, almeno non per ora. Dal tratto del Cammino di San Benedetto alla Fonte degli Aliucci sino alla scoperta dei Lagustelli, ognuno è un buon motivo per tornare. Oltre alle “ramicce”, naturalmente.
La giornata giallorossa è andata via così, velocemente, in allegria e con simpatia, tra aneddoti di partite giocate, vinte e perse, ricordi di sogni afferrati e svaniti, proprio come nella tradizione del calcio e del tifo migliore, quello di cui i Cavalieri della Roma sono ognuno testimone e cultore.
Infine un particolare che non posso fare a meno di raccontare
Entrato nella Sala Consiliare di Percile, apposta sul muro a mezza altezza, una targa di marmo mi guardava. La targa ricorda che la Sala è dedicata a Massimiliano Meriggioli, che di Percile è stato sindaco dal 2009 al 2015.
Io ho conosciuto Massimiliano. Nei primi anni del 2000 avemmo diverse occasioni di collaborare per motivi professionali e ne conservo un ricordo netto, vivido. Il motivo è semplice: non l’ho mai visto senza sorriso. Ecco, mi piace pensare che sabato, anche grazie alla visita dei Cavalieri della Roma, Massimiliano abbia sorriso ancora.