Wilfred Nevill. La partita della Somme.

"...i Surreys hanno giocato la loro partita". Richard Cadon Woodville scrive così su l'Illustrated London News per ricordare Wilfred Nevill, i ragazzi dell'8° East Surrey e la loro incredibile partita giocata il primo luglio 1916 nella Somme. In trincea per andare oltre le trincee.
COVER NEVILL 04

Questa non è una storia a lieto fine.
Anzi, questa è una di quelle storie che non finiscono mai.
Una storia che inizia l’ultimo giorno di giugno, nella Somme, a nord di Parigi.
Siamo nel 1916. Due anni prima la scintilla dei Balcani ha fatto esplodere l’Europa e adesso nella Somme si sta in trincea; se alzi la testa non respiri aria leggera, ma pallottole.
Questa è una storia di calcio, ma dimenticate campo, spalti, porte e arbitro.
Questa è una storia di calcio, di guerra e di coraggio.
La storia del capitano Wilfred Percy Nevill, dei suoi palloni e dei ragazzi dell’8° East Surreys.

Tra sport e college

Wilfred Nevill, Billie per amici e famiglia, nasce a Hihgbury, quartiere a nord di Londra nel 1894, sesto di sette fratelli.
Una vita normale la sua; nel 1911 lo troviamo nei registri del Dover College, mentre nel 1913 è al Jesus College di Cambridge.
Studia Wilfred, ma come da tradizione inglese si dedica molto anche allo sport.
Al Dover College gioca nelle squadre di rugby, hockey, è capitano della squadra di cricket e fa bella figura anche nella squadra di corsa. Al Jesus College, mentre si immagina una futura vita da professore, continua a giocare ad hockey e si appassiona al football.
Almeno fino a quando è possibile.

 

Il futuro, purtroppo, non è sempre un’opzione individuale.

Dopo l’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914 il futuro si chiama guerra; oltre 15 milioni di morti e circa 20 milioni di feriti e invalidi ne faranno una una tragedia epocale.
Questa è la guerra dei gas e delle trincee.
In questa guerra Wilfred Nevill entra da volontario; si arruola subito, mentre in Gran Bretagna il Military Service Act che renderà obbligatoria la leva militare arriverà solo il 2 marzo 1916.
Inizialmente inserito nei ranghi dell’East Yorkshire Regiment, Wilfred sbarca in Francia nel maggio 1915 come ufficiale aggregato all’8°dell’East Surrey Regiment.

Wilfred Nevill

Un uomo di sport

Wilfred Nevill della guerra probabilmente sa poco, ma i ragazzi della sua generazione sono cresciuti con i racconti della carica dei 600 a Balaklava e leggendo Le quattro piume di Alfred Mason; per lui servire la corona è un onore.
Ma Wilfred è anche uomo di sport e non dimentica di esserlo.
Nel maggio 1916 torna a casa in licenza, ma quando è il momento di ripartire pensa al tempo che aspetta lui e i suoi ragazzi e fa quello che non ti aspetteresti mai.

Compra dei palloni Nevill; cuoio duro, marroni, palloni del calcio eroico, pesanti, con le cuciture grosse. Li mette nel bagaglio e li porta con sé, al fronte.
Forse pensa che i suoi ragazzi avranno la possibilità di tirare due calci e di sentirsi così meno lontani da casa.
O forse pensa alla partita della Tregua di Natale 1914, quando il 25 dicembre 1914 vicino a Ypres – proprio dove tre anni più tardi sarà usato per la prima volta il gas che prenderà il nome di iprite –  soldati inglesi e tedeschi usciti dalle trincee a mani alzate si misero a giocare una partita di pallone.
Vinsero i tedeschi  per 3 a 2.
Dopo tutti di nuovo in trincea, tutti a spararsi addosso, tutti a morire come mosche.
Calcio eroico non è un modo di dire.
Non in questo caso.

Wilfred Nevill in trincea

 

Giugno 1916

Dopo un anno di guerra, Wilfred Nevill è un ufficiale esperto e l’8° East Surrey è lì, nelle trincee della Somme a presidiare il fronte che i comandi francese e inglese hanno voluto aprire per alleggerire la pressione tedesca su Verdun.
Guerra di posizione, sortite, trincee da scavare e da scavalcare.
L’ultima settimana di giugno gli inglesi bombardano giorno e notte le trincee tedesche, ma il terreno gessosso che aveva consentito di scavare rifugi in profondità li rendi sostanzialmente inutili.
Mentre scrivo, le granate si stanno sparpagliando; sai, dopo qualche milione si rimane un po’ interdetti, ma sarà comunque una bella esperienza da raccontare ai propri figli…non ti preoccupare se non mi sentirai per un po’, sono felice come sempre.
Racconta così quei giorni Wilfred in una lettera alla sorella.
L’ultima.

Trincea I GM

La partita di domani

Non sembra preoccupato, eppure conosce la verità.
Le pattuglie uscite in perlustrazione rientrano e dicono che le difese tedesche sono pressoché intatte.
Ma il Comando ha altri piani e, soprattutto, è lontano dalle trincee.
Wilfred sa che l’assalto è imminente e infatti nel pomeriggio del 30 giugno l’ordine arriva: domani si salta fuori dalle trincee.
Può sembrare una liberazione, le trincee sono sangue e merda, ma fuori può essere solo peggio.
Wilfred ha solo 22 anni e i suoi uomini, come lui, sono solo ragazzi cresciuti troppo in fretta.
Quella sera chiama i comandanti dei plotoni e dopo averli informati dell’attacco ad ognuno consegna un pallone.
La sfida è lanciata, domani si gioca una partita, anzi, la partita.

Il Capitano

Un pallone per ogni plotone, un pallone da lanciare avanti fino ad oltrepassare le trincee nemiche.
È il gioco che prende il sopravvento sulla morte,  la confonde, la distrae, la toglie dalla mente degli uomini.
Il gioco che li fa sopravvivere o, in caso, li fa morire senza pensarci.
Wilfred Nevill, che da capitano con i gradi si trasforma in capitano di una squadra, prende uno dei palloni e scrive: Primo luglio 1916, Grande Coppa Europea di calcio. East Surrey contro Bavaresi. Calcio d’inizio all’ora zero.
Su un altro qualcuno scrive No referee, nessun arbitro.
Ora forse vi è più chiaro l’invito a dimenticare tutte le regole del calcio.

8° East Surrey  card

La notte passa in fretta

La partita inizia alle 7,27 del primo luglio, obiettivo Mountaban Ridge.
Wilfred Nevill è alla testa della sua Compagnia, i palloni sono lanciati, gli uomini li inseguono, le mitragliatrici li falciano.
Solo quel giorno gli inglesi conteranno ventimila caduti; nei cinque mesi dell’offensiva, solo lì, solo nella Somme, moriranno un milione di uomini tra inglesi, francesi e tedeschi.

…da vero gentiluomo

Per Wilfred la partita del primo luglio finisce poco dopo il calcio d’inizio.
Il sottotenente Alcock era con lui quel giorno.
In una lettera indirizzata alla sorella di Wilfred scriverà così:
Cinque minuti prima dell’ora zero (7.30) tuo fratello si è avvicinato con la sua solita calma e abbiamo condiviso un’ultima battuta prima di andare al fronte. La Compagnia ha superato la cima molto bene, con Soames e tuo fratello che hanno dato il via con i palloni della Compagnia. Abbiamo dovuto affrontare un fuoco molto intenso di fucili e mitragliatrici e, in prossimità della trincea tedesca frontale, le linee si sono leggermente allentate. Vedendo questo, Wilfred si precipitò davanti con una bomba in mano e fu immediatamente colpito alla testa, quasi fianco a fianco con Soames e il sergente maggiore Wells.
Come probabilmente sapete, lo trovammo il lunedì successivo e fu sepolto nel cimitero dei soldati di Carnoy.
Gli ufficiali, i sottufficiali e gli uomini sopravvissuti della Compagnia B (ora, ahimè, una manciata) avevano la massima ammirazione per le qualità di Nevill come soldato e comandante di Compagnia; ma oltre a questo, il suo fascino personale, il suo buon umore e il suo coraggio mai venuto meno, l’interesse che aveva per ogni individuo sotto il suo comando, lo rendevano amato da tutti  e tutti noi sentiamo una forte perdita personale.
Confido che accetterete le mie più sentite condoglianze per la vostra perdita e che la consapevolezza che vostro fratello è morto da vero soldato e gentiluomo inglese qual era, possa alleviare il vostro dolore

I Surreys hanno giocato la partita

A prezzo carissimo, le trincee tedesche vengono scavalcate e Mountban Ridge raggiunta.
Sono passati anche i palloni, ma non vanno perduti. Qualcuno li recupera e li spedisce in Inghilterra.
Come era giusto che fosse tornano al Reggimento,
dove vengono accolti con gli onori militari.
La carica con i palloni ebbe da subito una grossa eco sulla stampa britannica e commosse tutto il Regno Unito.

ll pallone di Wilfred Nevillfedeli alla terra che li ha generati, i Surreys hanno giocato la partita.
Terminano così i versi in ricordo della partita della Somme scritti da Richard Caton Woodville e pubblicati il 27 luglio sulla rivista Illustrated London News e altri giornali.
Poche righe, di cui l’ultima dice tutto.
fedeli alla terra che li ha generati, i Surreys hanno giocato la partita.
Sì. È proprio tutto lì.

Il pallone di Nevill torna al Reggimento

Sopravvissuto al fuoco delle trincee, uno dei palloni di Wilfred Nevill è andato perso nell’incendio che nel 2015 ha devastato il Surrey Infrantry Museum di Clamdon Park.
Un altro è conservato all’Imperial War Museum di Dover. 
A memoria del capitano di una squadra che non ha mai più smesso di giocare, noi, tifosi di una curva immaginaria, ci alziamo in piedi e sventoliamo le sciarpe.

 

Marco Panella, (Roma 1963) giornalista, direttore editoriale di Sportmemory, curatore di mostre e festival culturali, esperto di heritage communication. Ha pubblicato "Il Cibo Immaginario. Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola"(Artix 2015), "Pranzo di famiglia. Una storia italiana" (Artix 2016), "Fantascienza. 1950-1970 L'iconografia degli anni d'oro" (Artix 2016) il thriller nero "Tutto in una notte" (Robin 2019) e la raccolta di racconti "Di sport e di storie" (Sportmemory Edizioni 2021)

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