Moreno Argentin. Quei dieci chilometri per la storia

Liegi-Bastogne-Liegi, 19 aprile 1987. La storia del ciclismo passa di qui. Passa per gli ultimi dieci chilometri e per 300 metri irripetibili. La storia, qui, si chiama Moreno Argentin
Argentin

Liegi-Bastogne-Liegi. Monumento del nord. Ciclismo duri, di strada, una corsa che lascia segni addosso e nella storia.
E poi Bastogne si porta dietro l’inferno della prima e della seconda guerra mondiale. Le Ardenne, il colpo di coda tedesco. Dalla Normandia a lì, croci infinite a ricordarlo.
Storia grande e storia minuta, non piccola che è cosa diversa, non fraintendiamo.
E poi storia del ciclismo dal 1892 con il primo dei primi, il belga Léon Houa, che la vince per tre anni di seguito. Ci riusciranno solo in tre: lui ed Eddie Merckx, “cannibale” non a caso, che in tutto ne vincerà addirittura cinque. E poi c’è Moreno Argentin, veneto di San Donà, riva sinistra del Piave, tanta storia anche lì. Storia nostra, storia Patria.

Vince tanto Moreno Argentin, da dilettante e da professionista

Campione del mondo su strada nell’86, un Giro delle Fiandre, un Giro della Lombardia, tre volte primo alla Freccia Vallone, tredici tappe del Giro e due del Tour. Per quattro volte la Liegi-Bastogne-Liegi porta il suo nome. Tre più una. Tre volte dal 1985 al 1987 e poi ancora una volta nel 1991.
Inutile dire altro perché della sua strepitosa carriera e di tutte quelle centinaia di migliaia di chilometri macinati, noi oggi ne prendiamo solo dieci.  Dieci chilometri di storia, però.

Liegi-Bastogne-Liegi 1987

19 aprile, un aprile del nord, cielo grigio, mica primavera. 260 chilometri.
19 aprile e cinque minuti che a rivederli adesso fanno ancora impazzire.
Davanti a tutti l’irlandese Stephen Roche e il belga Claude Criquielion. Poi  Laurent Fignon, le professeur. Dietro c’è Argentin, staccato. In testa si pedala, dietro anche. I due in testa fanno  tattica, le traiettorie cambiano, la strada è una bestiaccia. Si voltano e pedalano, si voltano e spingono. Si fa così prima di affondare per gli ultimi 200 metri. I minuti scorrono, la strada pure. Tutto sembra normale. La partita sembra a due.
Sembra.

La sorpresa

Fignon fa una fiammata, prova ad attaccare, il cronista se ne accorge, cambia voce, segue il ritmo che sale. Non sa ancora quanto. La sorpresa è lì. Dietro a loro.
La sorpresa è Moreno Argentin che diventa un diavolo della strada, della bici, dei pedali o di quello che volete. Un diavolo che si fa largo tra le ammiraglie, mangia la strada e tutto quello che gli capita davanti. Il fiato del diavolo incombe, picca, brucia, Roche e Criquelion spingono, Roche prova l’allungo.
Sono 300 metri d’inferno. È proprio lì che il diavolo si sente a casa.

Moreno Argentin

La storia

Moreno Argentin fa la storia. Non ce n’è per nessuno, mangia tutti.
Dieci chilometri prima Argentin scontava quasi un minuto di distacco.
Dieci chilometri gli bastano per mangiare strada e uomini.
Vince lui, è la terza volta consecutiva. Sei ore e quaranta minuti, 38,70 km di media oraria.
La storia passava di qui e Argentin se l’è presa come sapeva fare lui, guardando in faccia la fatica, armando il coraggio, pompando sulle gambe.
Vale la pena di ricordarlo il ciclismo di Argentin.
Il bel ciclismo di Argentin.

 

…………..

Se vuoi leggere altre storie di Giulia Colasante clicca qui per acquistare il suo libro

Intrepide

 

Giulia Colasante si affaccia al mondo nell'ultimo anno del secolo scorso, in tempo per sentirne raccontare in diretta, abbastanza per rimanerne incuriosita. Laureata in Filosofia all'Università di Roma Tre, per tentare di capire il futuro che l'attende studia Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione. Che attende lei, ma anche un po' tutti gli altri.

ARTICOLI CORRELATI

Rally Maya Prisca Taruffi

Rally Maya 2023. Saluti, premi e baci

Il Rally Maya 2023, che ha visto Prisca Taruffi in gara su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, si è concluso. Non poteva mancare il racconto della serata di di gala, con premiazione e omaggio a Piero Taruffi e al suo Bisiluro TARF dei record.

Leggi tutto »
Rally Maya 2023 Taruffi

Rally Maya 2023. Appunti verso Cancun

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. I 345 chilometri della quinta tappa Merida – Cancun tra camion, lavori stradali, 45 gradi in abitacolo e pioggia tropicale

Leggi tutto »
Prisca Taruffi al Rally Maya

Rally Maya 2023. Appunti dalla terza e quarta tappa

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. Tra soprese di gusto italiano e meccanici al lavoro di notte, così sono andate la terza e la quarta tappa Merida-Progreso-Merida.

Leggi tutto »
Prisca Taruffi e Marina Grassi su Ferrari 308GTS al Rally Maya 2023

Rally Maya 2023. Appunti dalla prima tappa

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. Per il secondo anno consecutivo Prisca e Marina segnano però un primato sin da subito: sono l’unico equipaggio femminile in gara. Tra rovesci di pioggia e sole cocente, i 325 km della prima tappa sono stati mangiati in 10 ore. Il resto lo scopriremo giorno per giorno.

Leggi tutto »
Rally Maya 2023

Rally Maya 2023 al via nel nome di Taruffi

Prisca Taruffi su Ferrari 308 GTS è in gara al Rally Maya che, nel suggestivo scenario della penisola dello Yucátan, dal 19 al 27 maggio vedrà 120 equipaggi competere in impegnative prove di regolarità. Un Rally Maya che celebra anche Piero Taruffi, l’indimenticata “volpe argentata”, assegnando ai vincitori un modellino del Bisiluro, il prototipo dei record da lui progettato e guidato.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi