Basket. Da una palestra alle Nazioni Unite

132 anni di storia per diventare uno sport globale e un futuro ancora giovane. Le Nazioni Unite istituiscono la Giornata Internazionale del Basket, da celebrare il 21 dicembre di ogni anno in memoria della prima partita dello sport inventato da James Naismith.
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Nasce in Canada James Naismith, ad Almonte, Ontario. Nasce nel 1861, quando il Canada era ancora colonia britannica. Due anni dopo, nel 1863, in Inghilterra nascono la Football Association e il calcio moderno. Qualcosa di quel gioco praticato nei college inglesi arriva anche dall’altra parte dell’oceano. Il calcio da queste parti non avrà immediata fortuna, ma è uno degli sport che James Naismith pratica da ragazzo. Lo sport, in effetti, segna da subito la sua vita, lo appassiona, decide anche di insegnarlo, ma non può immaginare che presto ne inventerà uno.
James Naismith non inventerà uno sport qualunque, ma quello che ad oggi è il secondo sport più praticato al mondo.
Il primo va da sé, è il calcio.

A 30 anni James Naismith si è già trasferito negli Stati Uniti, a Springfield. I Simpson sono ancora al di là da venire.  È qui, all’International Training School dove insegna, che accade tutto. Clima rigido a Springfield, ma ai ragazzi bisogna pur far fare attività sportiva. Un po’ di inventiva, qualche reminiscenza del pallone del calcio, l’intuizione di un uso diverso, mani, non piedi, indoor non outdoor, non una porta dove segnare, ma un basket da centrare, un canestro messo in alto dove è difficile arrivare.
Basketball, il nome è spontaneo. È divertente, ha pochi principi base, ferrei, ma pochi e tutti possono imparare.

Il 21 dicembre 1891 James Naismith completa l’opera

I pochi principi diventano regole, tredici. Le scrive, le affigge, le fa leggere e ripetere ad alta voce così da essere sicuro che tutti abbiano capito. Poi fissa il canestro e fa il primo tiro. Ora tocca ai ragazzi. Quella partita non è mai finita; ogni volta, ovunque nel mondo, sul parquet, su un prato o sul cemento, quando dei ragazzi iniziano a giocare a basket, quella partita si rinnova e si perpetua.
Il 15 gennaio dell’anno seguente le tredici regole del basketball sono pubblicate sul giornale universitario The triangle: adesso sono di tutti, tutti possono giocare e tutti lo faranno.

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(James Naismith. Le lezioni dell’inventore del basket)

Passano 132 anni e il basket è uno sport planetario

Lo scorso 25 agosto l’ONU ha istituito il World basketball day e lo ha fissato per il 21 dicembre, proprio a memoria di quella prima palla alzata da James Naismith.
L’ONU, ovviamente, non ha scelto una data a caso per istituire la Giornata Internazionale del Basket. Proprio il 25 agosto, infatti,  ha preso il via la Fiba World Cup, il campionato mondiale maschile di basket che, tra Filippine, Giappone e Indonesia, andrà avanti sino al 10 settembre.
Le Filippine, in particolare, hanno avuto un peso specifico importante per arrivare all’istituzione del World basketball day, di cui si sono fatte sponsor in ambito ONU avvalendosi anche della collaborazione con il professore della New York University David Hollander, autore del best seller How basketball can save the world.

Da una palestra universitaria del Massachussets sino all’aula delle Nazioni Unite ci sono voluti 132 anni, ma il futuro del basket è ancora giovane.

Rachele Colasante nata a Roma nel 1999, da sempre incuriosita dalle storie, studia Lettere a RomaTre cercando di scrivere la sua al meglio. Ancora non sa dove la condurrà il suo percorso, ma per ora si gode il paesaggio.

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