Running. Da soli o in compagnia?
Meglio soli che (male) accompagnati? Per il runner non vale. Almeno non sempre. Correre da soli o in compagnia sono due modi diversi di vivere la corsa. Non uno migliore o peggiore dell’altro, ma ad ognuno il suo con la possibilità – e anche la felicità – di cambiare a piacere perché correre significa macinare chilometri, ma soprattutto scoprire sé stessi.
Chicago. La Maratona perfetta
L’allenamento, la fatica, l’attesa, la partenza, la gente che ti incita, il mitico Bobby’s Corner, il panorama che scorre, la testa che corre di suo, il muro dei 30 km e la voglia di sfondarlo, il traguardo e l’emozione che se non ci hanno già pensato i 42.195 metri è lei che alla fine di taglia le gambe dopo averti stretto il nodo in gola. Questa è stata la mia Maratona di Chicago, la mia più bella, anche se forse la maratona più bella è sempre la prossima.
Il running come stile di vita: la storia di una PR tra sfilate e maratone
Bilanciare la frenesia del lavoro con la passione per la corsa. Nel mondo frenetico delle PR, dove gli eventi si susseguono senza sosta e le presentazioni dominano l’agenda, c’è chi riesce a trovare un equilibrio perfetto tra la carriera e una passione che sembra lontana anni luce da passerelle e uscite redazionali: il running.
La corsa come salvavita
Puoi correre per sentirti viva, per appropriarti di tutte le emozioni che il corpo può dare. Anche io ho iniziato così. Poi l’ospite inatteso, un tumore al seno, ha provato a cambiarmi la vita. È stato così che ho capito che la corsa è un salvavita