Search
Close this search box.

Paolo Banchero, l’NBA e l’Italia

Paolo Banchero, italiano mai stato in Italia. Il sogno di essere la "prima scelta" del Draft NBA 2022 e la sua nuova avventura con gli Orlando Magic.
Paolo Banchero

Il 23 Giugno scorso si è tenuto al Barclays Center di New York l’usuale appuntamento annuale con il Draft NBA che ha visto protagonista il giovane Paolo Banchero.
Sistema utilizzato anche dalle leghe degli altri sport a stelle e strisce, il Draft NBA è complicato da spiegare per chi segue gli sport europei, ma rappresenta l’anello di congiunzione tra la fine della stagione e quella che inizierà dopo l’estate. Un anello di congiunzione che questa volta guarda all’Italia.


La porta magica

In pratica questo sistema garantisce l’ingresso di circa 60 giovani provenienti dal settore universitario nel magico mondo dell’NBA, dando così la prima possibilità di guadagno a chi ha dimostrato tanto a livello non professionistico.
I responsabili del Draft NBA stilano una classifica e la prima scelta (il più bravo) viene accoppiato con la squadra peggiore della stagione appena finita per bilanciare così i rapporti di forza.

La Green Room

Ovviamente il sistema è complesso e spesso gli stessi protagonisti del basket non conoscono tutti i meccanismi, ma quello che conta per questi ragazzi è entrare nella Green Room, cioè nella sala interviste dove possono giocarsi le proprie carte a livello visivo e vocale.

Il Draft NBA è un momento molto serio e sentito in USA, basti pensare che quest’anno Miami (finalista di conference) e Milwaukee sono state escluse perché ritenute responsabili di aver tentato di convincere un giocatore a giocare con loro mentre era sotto contratto con un’altra squadra (i tifosi di calcio italiano possono sorridere…)

Lo spettacolo

Ovviamente siamo negli Stati Uniti. Non pensate che il Draft NBA sia una cerimonia triste e scarna con dei bussolotti tipo estrazioni del lotto. Immaginate invece uno show vero e proprio con musica, TV, effetti pirotecnici e tanto altro. Fatto questo aggiungete il talento americano per l’organizzazione di eventi spettacolari e sarete in pieno Draft NBA.
I futuri giocatori sono invitati a vestirsi nel modo più sgargiante possibile per attirare l’attenzione (non che nel mondo NBA i giocatori abbiano bisogno di tali consigli per il loro outfit) e pertanto è una sfilata di completi viola, lustrini e copricapo da urlo.

Banchero
(Paolo Banchero al Draft NBA)

Paolo Banchero, un italiano “prima scelta”

La cosa che ci ha colpito nel Draft NBA di quest’anno è che la prima scelta ha dichiarato “giocherò per la nazionale Italiana” facendo cadere dalla sedia giornalisti e appassionati italiani.
Il giocatore, scelto da Orlando Magic, è Paolo Banchero di Seattle, proveniente dalla Duke University, ma di passaporto italiano grazie al padre Mario di origini liguri.
Colpisce che nonostante né Paolo né Mario siano mai stati in Italia, il loro primo pensiero sia stato per il nostro Paese, segno che le radici italiche sono dure da estirpare.

Orlando Magic

Paolo Banchero inizierà la sua storia NBA in una squadra che da anni sta avendo parecchie difficoltà. Orlando è famosa per i parchi divertimenti, ma non certo per i successi cestistici.
Bisogna però ricordare due precedenti molto importanti di quando i Magic riuscirono a prendere la prima scelta del Draft NBA.
Nel 2004 arrivò Dwight Howard (futuro campione e 8 volte All Star game) e nel 1992 un certo Shaquille O’Neal (4 anelli al dito e tanta storia).

Paolo Banchero
(Paolo Banchero in campo)

Giocherai in futuro con l’Italia, è ancora nei tuoi piani?

Sì, la mia intenzione è ancora quella di giocare per la Nazionale di pallacanestro italiana. Sono entusiasta all’idea che sta per iniziare la mia carriera NBA e spero anche quella a livello internazionale, sono felice.

Parli un po’ italiano? Conosci qualche parola della nostra lingua?

So dire “Ciao”, mio padre mi ha dato qualche lezione. Lui lo parla meglio di me, io devo ancora fare tanta strada per imparare: di sicuro però lavorerò anche sul mio italiano.

Verso il futuro

Paolo Banchero si farà valere sui campi NBA e sicuramente, se avrà la possibilità, anche in campo europeo.
Per il momento gli suggeriamo qualche lezione di italiano, per farsi benvolere da quei pochi tifosi “tradizionalisti”, ma soprattutto per farsi capire dai suoi compagni in nazionale!

 

 

Riccardo Romano, nato e cresciuto a Roma, rinato e residente a Miami. Avvocato in Italia, consulente food&beverage in Florida, si occupa di servizi di security per grandi eventi e assistenza passeggeri all'aeroporto internazionale di Miami. Appassionato di sport, entertainment e cultura della birra.

ARTICOLI CORRELATI

Wataru "Wat" Mikasa

Wataru “Wat” Misaka

Wat è un Nisei. Così chiamavano i nippo-americani negli anni della guerra. Dicriminazione, ferite profonde, Pearl Harbour e tanto altro. Wat fa quello che non ti aspetti. Alto poco più di un metro e settanta, gioca nel basket universitario e trascina le sue squadre alla vittoria. A Hiroshima come interprete dell’US Army tre mesi dopo la bomba, non dimenticherà mai l’orrore. Nel 1947 sarà il primo giocatore di colore della Basketball Association of America, madre della moderna NBA, e aprirà la strada per tutti quelli venuti dopo di lui.

Leggi tutto »
Roma Sport Sociale

Roma Sport Sociale. Il docu-reportage di Sportmemory

Un docu-reportage in sei puntate realizzato da Sportmemory con il supporto della Regione Lazio. Sei luoghi di criticità sociale dove lo sport ha migliorato e migliora la vita delle persone. Storie sportive, ma soprattutto emotive, che raccontano di come lo sport possa essere solo sociale.

Leggi tutto »
Playground

Celio. Il playground degli artisti

La quarta puntata di Roma Sport Sociale, il docu-reportage realizzato da Sportmemory con il supporto della Regione Lazio, racconta del playgrond degli artisti al Celio dove, nel cuore di Roma, lo street basket diventa d’autore.

Leggi tutto »
The Triestiner Michael Jordan

Michael Jordan. Quel giorno a Trieste

Trieste, 26 agosto 1985. Al Pala Chiarbola di Trieste accade qualcosa mai visto prima e mai più visto dopo nel mondo. Il protagonista è Michael Jordan. Questa è la storia di un giorno che la pallacanestro non ha mai dimenticato. Un giorno e un campione che The Triestiner, l’originale progetto di design civico della città, ricorda così.

Leggi tutto »
Olimpia Milano

Olimpia Milano e Royal Philips. Con Lumify la diagnostica fa canestro

Olimpia Milano sceglie l’ecografo portatile Philips Lumify per valutare direttamente sul parquet le condizioni dei propri atleti. La diagnostica ecografica sul parquet consente una valutazione immediata del trauma e restituisce in tempo reale informazioni preziose per formulare diagnosi e interventi tempestivi a tutela della salute dell’atleta.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi