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Orsa Minore. Un ricordo del tragico affondamento

Una storia di vela a memoria del tragico affondamento del 29 marzo 1966 e dei quattro uomini che il mare ha preso in custodia. Una storia recuperata dalle preziose pagine del Notiziario del Centro Studi Tradizioni Nautiche della Lega Navale. Dimenticare non è mai un'opzione.
Orsa Minore

“Si torna a casa Gente, la nostra Terra è il Mare”

L’affondamento dell’Orsa Minore è una tragedia che sicuramente molti ricordano, ma altri non conoscono affatto. Tra questi ultimi c’ero anch’io fino a quando non comprai e lessi il bel libro del Comandante Piero Bernotti dedicato ai primi sette anni di attività della splendida nave scuola della Marina Militare Italiana Corsaro II dal titolo: “Il Corsaro II sui mari del mondo”. E fu proprio leggendo questo libro che attraverso dei rimandi a piè pagina ed alcune fotografie, seppi per la prima volta di questo affondamento. Il fatto di non averne mai letto e sentito nulla, mi stimolò nell’iniziare e portare a termine questa breve, ma non certo facile ricerca, riuscita anche grazie al prezioso aiuto dell’Ammiraglio Sergio Guazzotti (fu tra i protagonisti di quella tragica regata essendo al comando del lllA classe R.O.R.C. Levriere) e di Don Giuseppe Longhini, parroco della parrocchia della Santissima Trinità di Garzola (CO) ove è sito il Tempio Sacrario degli Sports Nautici.
Spero che questo mio piccolo lavoro serva a ricordare ma soprattutto a non dimenticare.

Stelle per il mare

Costellazione fondamentale “da sempre” nel nostro emisfero per i bravi marinai che su di essa hanno sempre contato perseguire la giusta rotta. Fu sicuramente questa una delle ragioni che spinse nel 1949 la Marina Militare Italiana a dedicare all’Orsa Minore la barca a vela per lo sport velico (Marivela) che qui voglio ricordare.
Siamo nel maggio del 1949 allorché i vertici dello sport velico della Marina Militare Italiana (e su tutti voglio ricordare il colonnello delle Armi Navali Gianni Pera che il comandante Giancarlo Basile ebbe a definire in un suo ricordo “ufficiale dotato di una sviscerata passione per la vela, una preparazione tecnico-velistica non comune ed una spiccata predisposizione per le relazioni sociali“) sempre più convinti del buon esito dell’attività velica al fine di formare il carattere e la preparazione in mare dei propri uomini, decidono di inserire nella flotta alcune barche della terza classe R.O.R.C. (Royal Ocean Racing Club).

La scelta della Marina Militare Italiana

Viene scelto, allo scopo, il disegno del ventiquattro piedi R.N.S.A. (Royal Navy Sailing Association l’equivalente inglese del nostrano Marivela) del famoso progettista inglese Jack Laurent Giles, barca derivata da un altro famoso progetto di Giles, il “Vertue”. A differenza di quest’ultima l’R.N.S.A. 24 risulta più leggero e con una minore superficie bagnata. Il piano velico era stato studiato da un altro grande progettista, tale Cap. John lllingworth, il quale, al timone del’R.N.S.A. 24 “Samuel Pepys”, vinse nella terza classe la prima edizione della più bella regata d’altura mediterranea: la “Giraglia”. Era il 13 luglio 1953.

Cinque barche per Marivela

Per la costruzione di quattro di queste nuove barche (Orsa Minore, Levriere, Cigno e Chiar di Luna quest’ultima era simile alle altre, ma con slancio di poppa anziché a specchio e timone esterno, particolari curati dal colonnello Pera) venne scelta un’azienda italiana di grande prestigio con una lunga storia nelle costruzioni navali in legno, il Cantiere Sangermani di Lavagna. Per la quinta (Stella Mattutina) venne scelto l’altrettanto prestigioso Cantiere della Gherardesca di Donoratico.

Le caratteristiche

Le principali caratteristiche tecniche di queste barche si possono così riassumere: 5 tonnellate la stazza lorda, 9,40 m la lunghezza fuori tutto, la lunghezza al galleggiamento era pari a m 7,32, il baglio massimo m 2,28 con un pescaggio di m 1,78, la superficie velica era pari a mq 39. Vi era pure installato un motore da 12 c.v. che gli permetteva una velocità di 6 nodi.

(L'Orsa minore)

L’Orsa Minore

Varata a Lavagna nel giugno 1952, l’Orsa Minore è destinata al Compartimento Marittimo Militare della Spezia. Conosce una discreta vita agonistica nelle svariate regate organizzate da Marivela nell’alto Tirreno, al comando di vari ufficiali di Marina e durante la stagione estiva, come altre barche, veniva messa a disposizione degli ufficiali che ne facevano richiesta, come barca da diporto.

La Regata dei Tre Dipartimenti

Nel marzo 1966 l’Orsa Minore fu iscritta alla così detta “Regata dei tre dipartimenti” (ideata e organizzata per la prima volta nel 1952 dall’Ammiraglio Lorenzo Daretti), regata divisa in quattro “gambe” alla quale partecipavano quattro barche e sedici equipaggi (un equipaggio per gamba su ogni barca). La partenza venne fissata nel 29 marzo per la “Livorno – La Maddalena” proseguendo poi con “La Maddalena – Anzio”, “Anzio – Napoli” (con circumnavigazione delle isole Ischia e Capri) e la “Napoli – Civitavecchia”. Il tutto veniva concluso dalla regata finale “Civitavecchia – Livorno” disputata tra i quattro migliori equipaggi.

L’Ufficiale al comando

Il comando della barca fu affidato ad un Ufficiale tra i più promettenti, di grande capacità ed esperienza velica sia pure nella giovane età, il Tenente di Vascello Riccardo Gorla, nato a Milano il 25 dicembre 1938, già comandante in seconda sul Corsaro II nella quinta crociera nei mari del Sud America, dall’ottobre 1964 al febbraio 1965, con il Comandante Capitano di Vascello Emanuele Junca. Fu pure in varie regate al fianco del Comandante Capitano di Vascello Agostino Straulino (attualmente Ammiraglio) sul 5.50 S.l. Grifone. Entrato in accademia nel 1957 ne uscì col grado di Guardiamarina nel 1961, il 1° luglio 1962 venne promosso Sottotenente di Vascello e nel luglio 1965 con la promozione a Tenente di Vascello venne destinato all’Accademia di Livorno come Ufficiale istruttore degli allievi di prima classe.

Orsa Minore
(Sulla destra il Tenente di Vascello Riccardo Gorla, accanto a lui il Guardiamarina Ferdinando Sanfelice. A sinistra il Comandante Agostino Straulino)

Gli uomini dell’Orsa Minore

Con il Comandante Gorla erano imbarcati due Ufficiali ed un Nocchiere italiani ed un Ufficiale americano. Ufficiale in seconda era il Sottotenente di Vascello Giacomo Cavaliere nato a Roma l’1 luglio 1939, entrato in accademia a Livorno nel 1958 terminò gli studi nel luglio 1962, da Guardiamarina imbarcò sul Corsaro II dal 13 aprile al 7 settembre 1963 per la terza crociera di questa splendida barca, attraverso l’Atlantico, al comando del Capitano di Fregata Piero Bernotti. Sbarcato dal Corsaro II col grado di Sottotenente di Vascello fu destinato allo Stato Maggiore della Divisione Navale, venne poi assegnato dall’agosto 1965 all’Accademia di Livorno quale Ufficiale Istruttore degli Allievi dei corsi di complemento.
Terzo ufficiale era il Guardiamarina Ferdinando Sanfelice di Monteforte, nato a Napoli il 18 maggio 1944, studente all’Accademia Navale di Livorno dal 1963, anch’Egli ottimo velista con alle spalle importanti esperienze nelle classi metriche in equipaggio col Tenente di Vascello Gorla ed il Comandante Straulino. Sottufficiale era il Nocchiere di Seconda Classe Domenico Maraventano, nato a Lampedusa il 10 agosto 1946, marinaio di professione nella vita civile, era in Marina dall’ottobre del 1965 in servizio di leva. Dopo l’arruolamento venne destinato a Taranto dove frequentò con merito i vari corsi di addestramento professionale, e da qui, al Comando gruppo navi uso locale della Spezia sezione velica, assegnato da qualche tempo all’Orsa Minore.

L’ospite della US Navy

Quale quinto membro dell’equipaggio ed ospite era imbarcato il Tenente di Vascello della U.S. Navy Louis Frank Rossi, figlio di oriundi italiani, era nato a New York il 18 dicembre 1937, entrato in Marina nel 1955 presso l’Accademia Navale di Annapolis ne usci Guardiamarina nel 1959 e raggiunse il grado di Tenente di Vascello il 1° giugno 1963. Dopo varie destinazioni d’imbarco su Cacciatorpediniere e Dragamine della U.S. Navy, venne destinato il 15 agosto 1964 presso l’Accademia Navale di Livorno quale insegnante di lingua inglese e nautica. Grande appassionato di vela, chiese personalmente di poter partecipare alle regate che si stavano svolgendo a Livorno, accolta la richiesta venne inserito nell’equipaggio dell’Orsa Minore.

La prima tappa

Come abbiamo detto la partenza della prima tappa Livorno – La Maddalena venne fissata per le ore 14 del 29 marzo, un martedì di inizio primavera freddo e piovoso, ma caratterizzato sulla banchina dell’Accademia da quel lavorio frenetico che precede le partenze di tutte le regate, con gli equipaggi intenti a risolvere l’ultimo problema od a stivare per il meglio. Freddo e piovoso poiché il Tirreno in quei giorni venne interessato da alcune perturbazioni portatrici di piovaschi e rinforzi di vento che comunque non impensierirono più del dovuto né gli organizzatori né gli equipaggi, che furono pronti alle 14 sulla linea di partenza della regata che ebbe regolarmente inizio.

Orsa Minore
(Preparativi in banchina)

Al via di questa prima tappa della Regata dei tre Dipartimenti vi erano oltre all’Orsa Minore altre tre barche: il Cigno, la Stella Mattutina, ed il Levriere, anche queste stazzate terza classe R.O.R.C. e tutte appartenenti alla flotta di Marivela. Partì con i quattro piccoli yachts anche la corvetta Danaide quale nave scorta alla piccola flottiglia. Comandante della corvetta e giudice della regata era il famoso velista e campione olimpionico Capitano di Vascello Agostino Straulino (ora Ammiraglio).

In mare

Partiti da Livorno con una forza di vento e uno stato del mare maneggevoli, i quattro yachts puntarono decisi per S.O. riuscendo a mantenere una media intorno ai sei nodi con posizioni abbastanza ravvicinate fino al calar della sera allorché gli elementi iniziarono ad incattivirsi. Mare corto e rotto, vento con forti raffiche, obbligarono gli equipaggi a ridurre la velatura, manovra lunga, faticosa, ma soprattutto delicata in certe condizioni meteo. Condizioni che portarono la flotta ad allargarsi sensibilmente. Anche la Danaide preferì tenersi ad un paio di miglia di distanza per consentire alle barche una più agevole manovra. Ad ogni modo, nonostante le avverse condizioni, i terza classe riuscivano a mantenere una buona media passando al traverso della Capraia intorno alle 20 ed a una decina di miglia dalle coste meridionali dell’Elba intorno alle 22.30.

L’Orsa Minore sparisce dal radar

Ma fu proprio in questo punto che dallo schermo radar della Danaide, improvvisamente, alle 22.34, senza aver ricevuto alcun segnale di soccorso, videro sparire uno dei quattro puntini indicanti le imbarcazioni della piccola flotta, subito partì l’S.O.S. e con motori a tutta forza in pochi minuti la corvetta arrivò nel punto esatto in cui si doveva trovare Orsa Minore (l’ultimo rilevamento la poneva in 42°46′ Nord 9°52′ Est) ma dello yacht non vi era nessuna traccia. Iniziò subito da parte della Danaide la ricerca dei naufraghi, ricerca che il mare rendeva estremamente difficile, ma dopo qualche minuto, venne avvistato un uomo in mare che venne prontamente recuperato e sottoposto ad energiche cure per riprenderlo dal semi assideramento data la bassissima temperatura dell’acqua; si trattava del Guardiamarina Ferdinando Sanfelice di Monteforte (attualmente Ammiraglio).
A questo punto la regata venne immediatamente sospesa e le barche si diressero a terra. Il Cigno e la Stella Mattutina raggiunsero la Maddalena ed il Levriere atterrò a Portovecchio nella Corsica meridionale.

Le ricerche dell’Orsa Minore

Nel frattempo, subito dopo l’S.O.S. lanciato dalla Danaide, sul luogo del naufragio si diressero l’incrociatore Duilio, le fregate Fasan e Aldebaran, i dragamine Quercia, Vischio e Mandorlo che iniziarono prontamente le ricerche dei dispersi, appoggiate per altro dagli elicotteri alzatisi in volo dal Duilio e dagli aerei arrivati in aiuto dal centro di soccorso aereo di Ciampino.
Le ricerche continuarono senza sosta fino al calar delle tenebre di mercoledì 30 marzo allorché gli aerei di Ciampino fecero ritorno alla propria base e gli elicotteri del Duilio scesero in coperta. La notte però non fermò i mezzi navali che continuarono senza sosta le ricerche con l’ausilio dei potenti fari di bordo. I mezzi aerei ripresero comunque le ricerche all’alba del giorno successivo perlustrando ulteriormente e senza sosta una vasta area di mare adiacente al punto segnalato, ma purtroppo, alla fine, tutte le ricerche risultarono vane nonostante il grande fervore profuso dalle oltre duemila persone impegnate nei soccorsi.

Dispersi in mare

Il giorno 1° aprile 1966, per ordine del Ministero della Marina, vennero sospese le ricerche ed i componenti l’equipaggio dell’Orsa Minore furono dichiarati dispersi in mare nel compimento del proprio dovere.
In quei giorni il Comandante in capo dell’alto Tirreno, Ammiraglio di Squadra Giulio Cipollini, ordinò una commissione d’inchiesta per cercare di stabilire le cause della tragedia.
L’inchiesta, il cui esito rimase segreto, si basò quasi esclusivamente sul rapporto redatto dall’unico superstite, il Guardiamarina Ferdinando Sanfelice di Monteforte, poiché Orsa Minore giaceva su un fondale di seicento metri (e quindi era impensabile un eventuale recupero) e gli unici oggetti ritrovati furono una paratia poppiera e l’azzurro guidone dello Sport Velico Marina Militare.

Orsa Minore
(I Caduti dell’Orsa Minore)

Ipotesi e cause dell’affondamento

Ovviamente tutto il mondo della vela italiana, ma non solo della vela, si interrogò sulle probabili cause che portarono all’affondamento dell’Orsa Minore e furono avanzate alcune ipotesi.
Leggiamo dal “Corriere della Sera” di giovedì 31 marzo 1966:
Ma è da supporre stando a una delle diverse ipotesi formulate negli ambienti marinari, che un boccaporto non fosse perfettamente chiuso. Una raffica di vento più forte delle precedenti ha sollevato una grossa ondata che ha spazzato la coperta dell’imbarcazione, allagando lo scafo. In tal modo sarebbe venuta meno la stabilità del cutter, che è stato rapidamente inghiottito dai flutti
E da “Il Giorno” della stessa data:
…Con tutta probabilità ad un certo punto il cutter Orsa Minore dev’esser stato preso nel vortice di un groppo una specie di fortunale che nel gergo marinaro si chiama passa e via. È un temporale improvviso con raffiche di vento impetuose che mette a dura prova gli equipaggi dei navigli leggeri. Il piccolo cutter investito da un fortissimo e improvviso colpo di vento si è rovesciato proiettando in mare l’equipaggio
Ovviamente queste erano e restano solo delle ipotesi.

Orsa Minore
(I Caduti dell’Orsa Minore)

A memoria perenne

Il 14 maggio 1966 si svolse presso l’Accademia di Livorno la cerimonia conclusiva dell’annuale trofeo velico Accademia Navale durante la quale il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Michelagnoli, annunciò ufficialmente l’intitolazione delle Sezioni Veliche di Livorno, Taranto e Messina alla memoria rispettivamente del Tenente di Vascello Riccardo Gorla del Sottotenente di Vascello Giacomo Cavaliere e del Nocchiere Domenico Maraventano.
Si è quindi proceduto allo scoprimento della targa “Sezione Velica Livorno T.v. Riccardo Gorla” e fu altresì murata nella cappella dell’Accademia una lapide in ricordo del T.V. Louis Frank Rossi.

Franco Maria Guerreschi consulente

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