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Il dottor Socrates. La revoluciòn, il tacco proletario e Toquinho

Dottor Socrates

Il dottore che giocava al pallone come pochi. Il dottore che era un filosofo prima ancora di essere un calciatore. Il dottore che sognava e accarezzava la rivoluzione. Già a scrivere così, il nome viene da solo: Socrates, campione a casa sua, meteora a casa nostra, indimenticabile per tutti.

Sócrates. Il dottore e la squadra del popolo

“Noi calciatori siamo artisti, e gli artisti sono gli unici lavoratori che hanno più potere dei loro capi” diceva così Socrates, O Doutor, intellettuale prestato al calcio che festeggiava i suoi goal alzando il pugno al cielo. Al Corinthias sarà protagonista di stagioni di calcio, sogni e utopia. In fondo, l’essenza del calcio, è proprio questa.

Garrincha, ma adesso che fai?

Garrincha

Il ragazzino di Pau Grande non avrebbe mai dovuto giocare a calcio. Fatto male, dicevano. Il ragazzino invece si è messo la palla al piede e ha stupito il mondo. Il ragazzino lo chiamavano Garrincha e così sarebbe passato alla storia del calcio. Vita, calcio, amori, alcool, dissoluzione. Garrincha è stato un’anima dannata del pallone, ma giocava da Dio ed è impossibile non volergli bene. Per questo, a noi che gliene vogliamo ancora, viene da chiedergli: “Garrincha, ma adesso che fai?”

Garrincha, ma adesso che fai?

Manè Garricha

Garrincha, ma adesso che fai? Se proprio non me lo vuoi dire va bene così, anzi è meglio, anzi lascia che te lo dica io cosa fare.



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