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Wilma Rudolph e Livio Berruti

Roma 1960. Wilma, Livio e l’amore impossibile

25 agosto 1960. In una Roma bella e ingenua come forse mai più, si aprono i Giochi della XVII Olimpiade. Dal Settebello ai ciclisti d’oro, da Cassius Clay a Nino Benvenuti, da Abebe Bikila a Livio Berruti e Wilma Rudolph, tante sono le storie dei giorni olimpici. Tra queste quella dell’amore impossibile, forse immaginario e solo da copertina di Livio e Wilma, ma anche quella di una Roma impossibile da non amare.

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Messner

Reinhold Messner. La solitudine del gigante

20 agosto 1980. Reinhold Messner arrampica l’Everest dal versante nord, da solo e senza ossigeno. Primo al mondo, anche i monsoni ne rispettano cuore e coraggio e lo lasciano andare. È cosi che i giganti si parlano. In solitudine.

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Brivido pop

Vela vénti vènti

Forza fisica, acrobazie inimmaginabili e tecnica:sono uomini e donne, li chiamano velisti. È un errrore, sono supereroi.

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Petisso

Il Petisso a 45 Giri. Un tricolore viola tra gommalacca e vinili

Bruno Pesaola, il Petisso, italiano di Argentina, in campo sempre con passione, anima, intelligenza e persino humour. Da calciatore ha lasciato goal, dribbling, discese veloci e punizioni al millimetro. Da allenatore uno scudetto alla Fiorentina e Coppe al Napoli e al Bologna. Scaramantico quanto si deve, difficilmente si separava dal suo iconico cappotto di cammello, aveva un rapporto speciale con la musica, in particolare con Peppino Gagliardi. E anche un suo 45 giri, “Settembre”, gli sarà a lungo compagno di fortuna.

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Manga Ugo

Anime. Lo sport demenziale

Nell’animazione giapponese l’atto sportivo è spesso trasfigurato nel lirismo nobile ed eroico dell’epopea dei samurai. Ma oltre agli eroi dalle prestazioni quasi sovrumane, esiste anche un filone demenziale nel quale lo sport è scenario per avventure umoristiche, se non comiche, di personaggi scanzonati, improbabili e surreali.

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Ezio Vendrame. Una vita in fuorigioco

Ezio Vendrame è stato un irregolare, ha dedicato al sua vita al calcio, ma soprattutto l’ha dedicata a essere un uomo libero. Cosa rara ieri, forse impossibile nel calcio di plastica dei nostri giorni.

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