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Le Fiamme Azzurre. Una storia che guarda al futuro.

1983. Per volontà di Raffaele Condemi e Pietro Mennea nasce il Gruppo Sportivo della Polizia Penitenziaria. Da allora le Fiamme Azzurre contribuiscono allo sport nazionale e al medagliere azzurro formando atleti e gareggiando in 21 discipline. Questa è la loro storia che guarda al futuro.
Fiamme Azzurre

Gli inizi

Il Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre nasce nel 1983 grazie alla volontà di un magistrato, Raffaele Condemi, in servizio presso l’allora Direzione Generale degli Istituti di prevenzione e Pena oggi D.A.P. (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ed al suo legame di amicizia con il campione olimpico dei 200 metri Pietro Mennea che lo aiuterà nella costruzione di quello che poi diventerà uno dei più importanti sodalizi sportivi di Stato.

Il binomio Condemi-Mennea, pertanto, all’inizio degli anni ottanta incoraggia la pratica dello sport fra il personale appartenente all’allora Corpo degli Agenti di Custodia, oggi Corpo di polizia penitenziaria, e sul telaio costituito dal movimento sportivo creatosi fra gli agenti istituisce formalmente ed in analogia a quanto già avveniva per altri Corpi di polizia dello Stato, utilizzando lo strumento del Decreto Ministeriale, il Gruppo Sportivo della forza di polizia dipendente dal Ministero della Giustizia, denominandolo, per corrispondenza ai colori del Corpo, Fiamme Azzurre.

I professionisti

I primi atleti “professionisti”, tuttavia, saranno assunti solo a partire dalla fine dell’anno 1985 ed unicamente nell’atletica leggera, disciplina sportiva che in quegli anni era la sola praticata dai gruppi sportivi militari e di Stato.

Nel giro di qualche anno le Fiamme Azzurre conquisteranno il tricolore a squadre nell’atletica leggera per ben due volte ed acquisendo, così, il diritto a prendere parte alla Coppa dei Campioni dove si piazzeranno in un ottimo quarto posto tra i club del continente.

Il modello sport di Stato dell’atletica leggera, ben presto, si comprende essere un valido strumento per la crescita ed il mantenimento di potenziali campioni e ciò induce il legislatore ad introdurre, nell’ordinamento giuridico italiano, strumenti che favoriscano l’espansione di tale schema organizzativo espandendolo anche ad altre discipline sportive ed introducendo il ricorso alle assunzioni mediante concorsi speciali per atleti.

I rapidi mutamenti accennati, tuttavia, non colgono di sorpresa il Corpo che, con azioni camaleontiche, apre al pentathlon moderno ed in rapida successione alla disciplina del ciclismo, del tiro a volo, del sollevamento pesi e delle arti marziali.

Oggi le Fiamme Azzurre sono tesserate con 16 Federazioni Sportive, praticano 21 discipline, gestiscono centri di avviamento allo sport nel calcio, nell’atletica leggera e nel pugilato ed hanno conquistato, attraverso i propri atleti, innumerevoli medaglie olimpiche, campionati mondiali e titoli continentali.

Guardare al futuro

La dirigenza del Gruppo, che nel corso degli anni si è avvicendata è stata capace di creare un centro sportivo polifunzionale di grande valenza, il centro sportivo Fiamme Azzurre “Giuseppe Falcone” di Roma, con una sala fisioterapica efficiente e dotata di moderne attrezzature oltre che di personale qualificato. Tuttavia la vision che ha permesso la consacrazione tra i colossi del mondo dello sport di Fiamme Azzurre è rappresentata dalla prospettiva di far nascere una propria struttura tecnica attraverso la formazione, presso le strutture di Alta Formazione del C.O.N.I., principalmente la Scuola dello Sport e delle Federazioni Sportive, degli atleti dismettenti perché alla fine del ciclo agonistico. Proprio tale struttura oggi permette di identificare potenziali giovani talenti, stabilirne, con minima approssimazione, i possibili livelli di crescita futura, consentendone l’assunzione nel Corpo ed il successivo sviluppo, con scientifici programmi di preparazione di ogni possibile potenzialità fino al raggiungimento dei traguardi mondiali ed olimpionici.

La suddetta programmazione ha consentito alle Fiamme Azzurre di regalare al Paese, Giovanni Pellielo campione di tiro a volo, Carolina Kostner, regina del pattinaggio artistico su ghiaccio, Aldo Montano plurimedagliato schermidore, Clemente Russo, icona del pugilato e Francesco Lamon, pistard del ciclismo oro alle recenti olimpiadi di Tokyo.

Il valore di essere famiglia

Nel corso dei suoi 38 anni di vita il gruppo sportivo Fiamme Azzurre è stato capace anche di far nascere l’amore ed Fiamme Azzurreuna famiglia; lo specialista del pattinaggio su ghiaccio Ondrey Hotarek, infatti, una volta assunto nel Corpo ha avuto modo di conoscere la sua collega, Anna Cappellini. Anna ed Ondrey dopo qualche anno si sono sposati, e qualche mese fa hanno avuto una bellissima bambina che, tutti noi, ci auguriamo, seguendo l’esempio dei genitori, donerà alle Fiamme Azzurre una campionessa del pattinaggio su ghiaccio.

Programmiamo, quindi, un futuro di atleti di alto livello dello sport attraverso oculate attività di italian scout e ci affidiamo ad una programmazione dei potenziali campioni di tipo tecnico-scientifico per valorizzarne la crescita anche attraverso la creazione, a breve termine, di ulteriori centri di avviamento allo sport per giovani in altre discipline sportive differenti da quale per le quali questo tipo di attività è stata già posta in essere.

       

Mariano Salvatore, Dirigente Aggiunto del Corpo di Polizia Penitenziaria, Responsabile del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre. Ha iniziato la carriera in Polizia Penitenziaria come atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre nel 1985 per poi assumere, dal 1994, ruoli operativi e dirigenziali

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