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Harold Abrahams. Il velocista con la faccia da pugile.

Harold Abrahams, il velocista con una faccia da pugile e una vita da film. Inglese di origine ebreo-lituana, studierà nei migliori college, sfiorerà la Prima Guerra Mondiale e nel 1924 si andrà a prendere l'oro olimpico a Parigi.
Harold Abrahams

La prematura morte dell’attore inglese Ben Cross (18 agosto 2020), seguita a due mesi a quella di un altro inglese, Ian Holm, anche lui fra i protagonisti del film Momenti di Gloria (Chariots of fire), ci ha richiamato alla mente la figura di Harold Abrahams, il velocista inglese, protagonista del film e con una vita da film.
Devo ammettere che la scelta di Ben Cross per la figura di Harold Abrahams, non mi aveva al momento convinto, o quanto meno non mi aveva convinto come quella di Ian Charleson chiamato ad impersonare Eric Liddell.

Parigi 1924

Ai Giochi di Parigi del 1924 gli inglesi schierano quattro velocisti, il massimo consentito dal regolamento.
I loro nomi: Lancelot Royle, Walter Rangeley, William Nichol e quell’Harold Abrahams, di cui si diceva un gran bene anche come saltatore in lungo, ma che quattro anni prima ad Anversa aveva deluso finendo eliminato nei quarti di finale.

Questa volta l’inglese si presentava fresco del titolo A.A.A. (Amateur Athletic Associations) conquistato a fine giugno sulla pista dello Stamford Bridge.

L’insuccesso belga aveva comunque fatto correre ai ripari lo studente di Cambridge.
Egli infatti, avendo nei suoi obiettivi la vittoria olimpica, scelse per prima cosa un allenatore di sicuro affidamento che trovò nella persona del franco-arabo Samuel “Sam” Mussabini, Senior Coach al London Polytecnich Harriers, lo stesso “trainer” che aveva guidato il sudafricano Reggie Walzer alla vittoria nei Giochi di Londra del 1908 ed aveva avuto sotto le sue cure i velocisti inglesi più famosi degli ultimi tempi: William Applegarth ed Harry Edward

Abrahams In allenamento con Mussabini
(Abrahams In allenamento con Mussabini)

Abrahams si affidò completamente all’esperto Mussabini, si sottopose ad intensi allenamenti che molti ritenevano troppo severi per quei tempi, tuttavia nonostante che egli fosse con Eric Liddell il più forte velocista del Regno Unito, non si presentava certo favorito ai Giochi di Parigi.

Le sue credenziali erano rappresentate da un 9.9 sulle 100 yard ottenuto in occasione della vittoria nei campionati nazionali del 1924 e da due 9.6, sempre sulla distanza delle 100 yard, che non vennero omologati in quanto il primo inficiato dalla irregolarità della pista e il secondo da un forte vento a favore.
A proposito del vento c’è da ricordare che la I.A.A.F. non aveva ancora affrontato il problema legato a questo evento atmosferico, la cui rilevanza veniva comunque tenuta in debita considerazione.
Solo la A.A.U. (Amateur Athletic Union) negli Stati Uniti aveva stabilito che nelle gare nazionali il limite del vento non dovesse superare le 5 miglia orarie, corrispondenti a 2,235 m/s.

Rari erano comunque gli stadi che disponevano delle attrezzature atte alla misurazione del vento e quindi bisognerà attendere il 1936 per avere la prima regolamentazione del fenomeno (2,00 m/s pari a km/h 7,2).

Ma vediamo chi è stato Harold Maurice Abrahams

Abrahams era più noto come saltatore in lungo che non come velocista, avendo vinto due volte i campionati nazionali.
La prima vittoria era del 1923 e la misura ottenuta di m. 7.23, era la seconda nella storia dei campionati della A.A.U. (a soli due centimetri dal 7.25 ottenuto da Peter O’Connor nel 1905), mentre il secondo titolo era del 1924, ma ottenuto con una misura inferiore alla precedente (m. 6.92).

Harold Abrahams
(Harold Abrahams)

Harold Maurice Abrahams era nato a Bedford il 15 dicembre 1899, figlio di un ricco finanziere della City di origine lituana e di religione ebraica. Harold, l’ultimo di sei figli, quattro maschi e due femmine, nacque prematuramente e quindi “sotto peso” tanto da far temere per la sua vita.
Egli proprio per il fatto di essere il più piccolo della famiglia, ed anche il più bisognoso di cure, crebbe circondato dall’affetto di tutti i familiari ed in particolare dei fratelli Adolphe e Sidney, gli sportivi di casa Abrahams.

Furono proprio loro a dare ad Harold le prime nozioni di sport frutto delle loro esperienze personali.

I fratelli Abrahams

Adolphe infatti era stato un mezzofondista di buon valore e poi un esperto di medicina sportiva, mentre Sidney, di quattordici anni più anziano di Harold, era stato velocista e saltatore in lungo di tutto rispetto (campione A.A.A. nel 1913) e fece parte della squadra nazionale inglese che partecipò ai Giochi Intermedi del 1906 ed ai Giochi Olimpici di Stoccolma.

Entrambi i fratelli di Harold furono autori di libri di argomento sportivo.
Ad Atene Sidney fu impegnato nei 100 metri dove vinse la decima batteria in 11.8 davanti all’americano Prinstein. Venne poi eliminato nel secondo turno eliminatorio nella batteria vinta da Archie Hahn.Partecipò anche alla gara di salto in lungo classificandosi al quinto posto con la misura di m. 6.21. In questa specialità gareggiò anche a Stoccolma, ma pur migliorandosi a m. 6.72, non andò oltre l’undicesima posizione.

 I primi successi

Harold a dieci anni ottenne il suo primo successo in una gara di corsa riservata ai giovanissimi, mentre la sua prima vittoria sulle 100 yard è del 1911 quando il ragazzo non aveva ancora 12 anni.

Nel 1914 furono proprio Adolphe e Sidney a condurre per premio il fratello ad assistere ai campionati nazionali A.A.A. in programma allo Stamford Bridge nei quali era impegnato William Applengarth, l’idolo del giovane Harold.

Era la prima volta che Harold assisteva ai campionati inglesi e l’emozione per aver visto in azione sulle 220 yard Applegarth rimarrà uno dei ricordi più vivi nella sua fervida mente di adolescente.

Harold Abrahams
(Harold Abrahams)

Nel 1918 Abrahams entrò quale allievo nel collegio di Repton e fece parte della squadra impegnata nei campionati della Public School. Fu in questa circostanza che Harold cominciò a farsi notare al grande pubblico aggiudicandosi il titolo delle 100 yard e del salto in lungo. In questa ultima specialità batté il record scolastico stabilito nel 1891 dal grande Charles B. Fry.

Durante una pausa del servizio militare di prima nomina, che Harold prestò a 19 anni nell’Esercito con il grado di Sottotenente, incontrò Applegarth, ormai ventinovenne, il suo eroe di adolescente, in una gara ad handicap sulle 100 yard.
Abrahams rese due yard ad Applegarth ma vinse la sfida con un vantaggio di sei yard nel tempo di 10 secondi netti.

Alla fine della guerra Harold si era fatto un buon nome nell’ambiente scolastico dove era conosciuto come un valente velocista e un saltatore in lungo di sicuro avvenire.
Nel 1919, seguendo l’esempio dei fratelli, Harold entrò al Caius – versione latineggiante di Keys, l’ultimo nome di uno dei fondatori – College di Cambridge iscrivendosi alla facoltà di legge.

La sua origine ebreo-lituana influirà molto sulla formazione del suo carattere rendendolo, almeno nella fase giovanile, sospettoso ed anche scontroso specie quando non vedeva compresi gli sforzi che egli invece faceva per essere considerato inglese a tutti gli effetti, senza limitazioni di sorta.

Momenti di gloria

Il film Chariots of fire – prodotto da David Puttman e dal miliardario egiziano “Dodi” Emad Al-Fayed, lo stesso che il 31 agosto del 1997 rimarrà vittima di un incidente stradale a Parigi mentre si trovava in compagnia di lady Diana Spencer, ex moglie del principe Carlo d’Inghilterra – premiato nel 1981 con ben quattro Premi Oscar, narra come noto la storia degli atleti inglesi Liddell ed Abrahams e le loro imprese ai Giochi Olimpici di Parigi.

Momenti di gloria
(Momenti di gloria – Chariots of fire)

La trama del film comincia proprio dal momento dell’ingresso del giovane Harold nel Caius College.
L’episodio relativo all’impegno di Abrahams nel cosiddetto certame di Caius, una corsa di 401 yard attorno al cortile centrale del college, ci mostra come protagonista vincente la matricola Harold.
In realtà l’impresa venne compiuta invece nel 1927, al Trinity College di Cambridge, da un altro grande dell’atletica inglese, David George Brownlow Cecil, lord Burghley, sesto Marchese di Exeter, che conquisterà la medaglia d’oro dei 400 ad ostacoli alle Olimpiadi di Amsterdam e nel 1946 diverrà Presidente della I.A.A.F.
Lord Burghley annotò nel suo taccuino, dove riportava tutti i tempi ottenuti in allenamento, che il tempo impiegato nel percorrere la distanza del “certame” era stato di 42 secondi e mezzo.

Si dice che all’uscita del film nel 1981 il settantaseienne lord Burghley si sia rifiutato di assistere alla proiezione della pellicola, amareggiato per quella “licenza” nella sceneggiatura imposta dal regista Hugh Hudson.

Certame di Caius

La celebre sfida ai rintocchi della campana dell’orologio del Trinity College di Cambridge è stata ripetuta nel 1988, ben sessantun anni dopo, da due grandi mezzofondisti inglesi, Sebastian Coe e Steve Cram.
La sfida, organizzata per raccogliere fondi per il “Great Ormond Street Hospital’s Wishing Well Appeal”, venne vinta dal campione olimpico Coe, ma testimoni oculari assicurano che anche Cram percorse il perimetro della Great Court prima del dodicesimo rintocco della campana.
Giudice di questa sfida fu il principe Edoardo, ma il via in realtà lo dette l’antica campana di bronzo della torre che impiegava circa quarantasei secondi per battere i dodici rintocchi, che seguivano il carillon iniziale.

Il campo di gara, rimasto immutato dai tempi dell’impresa di Lord Burgley, è costituito da un cortile quadrato pavimentato con lastre di pietra; il percorso lungo 367 metri. Alla gara benefica del 1988 assistettero 1.500 persone circa.

Coe si presentò in tenuta sportiva stile anni ‘20 con maglietta bianca e calzoncini lunghi fino al ginocchio. Egli però disputò la gara con scarpette ultimo modello e tagliò il traguardo nel tempo di 45.52. Ma Coe era partito però da un punto sbagliato particolare che aveva inficiato il primato e inoltre aveva utilizzato i rintocchi di una campana più lenta dell’originale.

Fisicamente ormai formato (1.83 x 75 kg), Harold costituiva il tipico velocista che utilizzava al meglio la sua falcata e la potenza degli arti inferiori
Di lui si ricordano le vittorie ottenute negli incontri Oxford-Cambridge: quattro volte le 100 yard, tre volte il salto in lungo ed una volta le 440 yard; poi i duelli con Eric Liddell.

Nel dicembre del 1919 Abrahams batté clamorosamente William Hill, il campione A.A.A. delle 100 yard in carica.

Anversa 1920

Queste imprese gli valsero la selezione per la squadra nazionale per i Giochi di Anversa del 1920.
In quel momento della carriera Abrahams (m.1.84 per 79 kg.) non era certo ancora all’altezza degli americani Paddock e Scholz e neppure del connazionale Harry Edward.

(Harold Abrahams)

In terra belga il campione inglese esordì vincendo la prima batteria dei 100 metri con un modesto 11.0, ma nei quarti fu eliminato nel turno vinto da Paddock sul francese Ali-Khan.

Anche la prova sui 200 metri non fu prodiga di soddisfazioni per Abrahams che si fermò ai quarti di finale.
Per lo studente di Cambridge le cose non andarono meglio nel salto in lungo, dove con un modesto m. 6.05 non superò le eliminatorie.
Abrahams fece parte con Hill, d’Arcy ed Edward della staffetta 4×100 inglese che raggiunse la finale, dove però occupò l’ultima posizione in classifica.

Le sue prestazioni individuali erano state inferiori alle attese, ma il ragazzo aveva fatto sicuramente una esperienza preziosa che gli permise di guardare con maggior fiducia al prossimo appuntamento olimpico.

La costruzione di un campione

Da quelle sconfitte brucianti Abrahams trasse inoltre motivi di rivalsa che lo indussero a rivedere al suo rientro in patria, tutto il programma di allenamenti in vista dei Giochi che si sarebbero svolti nella capitale francese nel 1924.

Nel 1921 eguagliò la miglior prestazione mondiale sulle 75 yard con il tempo di 7.4, ma la distanza di gara, nonostante si fosse gareggiato sulla pista dello Stamford Bridge, risultò di 8 pollici (cm. 20,32) più corta del previsto e quindi il risultato non fu omologato.

Sulla stessa pista, una settimana più tardi, Abrahams fu sconfitto da Harry Edward sulle 100 yard nei campionati A.A.A.

 continua

 

 

Gustavo Pallicca Starter internazionale con una passione per i racconti, la fotografia e la storia dell'atletica. Stella d'Oro del CONI al Merito Sportivo (1936-2023)

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